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La Lega fa la festa e chiede ai commercianti il 20% degli incassi per il comizio di Salvini

Nel borgo di don Camillo e Peppone, la Lega chiede ai commercianti il versamento del 20% degli incassi che saranno realizzati sabato e domenica prossimi, quando piazza Manzoni e tutto il centro saranno occupati dalla festa provinciale della Lega. Tutto questo succede a Viadana, paesone sul Po in provincia di Mantova. A raccontare tutto è un articolo del Fatto Quotidiano, in cui si spiega che per il comizio di Salvini bar, ristoranti, trattorie e gastronomie del centro storico hanno ricevuto nei giorni scorsi la richiesta di un “contributo in percentuale” sugli incassi.

Ma cos’è, un pizzo? Se lo chiedono in molti… La Lega aveva tentato di gestire in proprio la ristorazione, provando a organizzare stand e cucine mobili. Poi si era fermata, forse temendo di non riuscire a soddisfare il pubblico atteso nei due giorni e soprattutto il sabato sera, quando a parlare sarà Salvini.

Ecco allora la proposta di coinvolgere i negozianti del luogo. Il senso della “proposta” della Lega è chiaro: farete molti soldi con i vostri stand, ma non dimenticate che i clienti ve li portiamo noi, dunque è giusto che ci sia da parte di chi guadagna il “contributo in percentuale”. Le richieste sono arrivate fino dentro il municipio, scatenando l’ira delle opposizioni. Il Movimento 5 Stelle ha stilato un comunicato in cui esprime “perplessità sulle modalità di gestione della ristorazione durante la manifestazione”.

“Può essere corretto coinvolgere i commercianti locali, ma ci sembra quanto mai discutibile la richiesta del partito di una percentuale sugli incassi”. Oltretutto, fa osservare il M5S, tranne la tassa sull’occupazione di suolo pubblico pagata dalla Lega, tutte le spese sono a carico dei ristoratori, che per svolgere attività all’esterno dei loro esercizi commerciali devono chiedere la “Scia”, la segnalazione certificata di inizio attività per manifestazioni temporanee, e pagare Comune e Asl.

Ma a lamentarsi è anche Gianni Fava, leghista candidato contro Salvini al congresso. E a replicare a tutti è la Lega stessa: “Si è optato per la piazza per consentire a tutti i commercianti di lavorare e poter allestire i loro stand, per i quali autonomamente hanno richiesto le autorizzazioni necessarie. Avendo evitato di organizzare una festa in autonomia, la Lega permetterà quindi ai commercianti viadanesi di beneficiare, sia livello economico che professionale, della presenza di molte persone potenziali clienti, a differenza di PD e 5 Stelle che sono invece impegnati a tassarli”.

 

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