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Leo Gullotta all’attacco: “Vogliono imporci sempre un nemico. Imbarazzanti i selfie del ministro”

Leo Gullotta all’attacco. Salvini e mass media di regime i bersagli principali. “Vogliono imporci un nemico a tutti i costi. Prima era il terrone, poi l’emigrato, o l’omosessuale”. Leo Gullotta rompe il silenzio e torna a parlare ai microfoni di Rai Radio 2, ospite della trasmissione I Lunatici. Il comico analizza la società italiana odierna, a partire dai giovani, in cui “c’è stato un abbandono per alcuni temi, a cominciare dalla scuola. I ragazzi, i giovani, sono stati schiaffeggiati. Qui ogni Governo che arriva da trent’anni a questa parte taglia su scuola, università e cultura”.

L’attore prosegue parlando della criminalità organizzata: “Le parole mafia, camorra, criminalità organizzata, bisogna dirle. I temi sociali sono entrati nella testa di molti giovani, non c’è più una presenza omertosa, anzi in tanti si battono, si impegnano per far vedere cosa c’è che non va. Speriamo che si possa sempre di più proseguire”.

Non solo parole per i giovani e la mafia, Gullotta dice la sua anche sull’immagine della politica nella televisione odierna in cui “c’è questo assalto della politica alle televisioni. È imbarazzante vedere alcuni telegiornali dove un politico si fa i selfie a casa propria o nel proprio ministero”. Dalla politica alla televisione, Gullotta esclude un ritorno in televisione del Bagaglino: “Oggi il Bagaglino non avrebbe più senso, è stato fatto per 20 anni, quella politica che si rappresentava in televisione poi si è trasformata in ciò che abbiamo oggi nella realtà”

Gullotta torna a parlare anche di omosessualità, secondo il comico “non c’è niente di cui doversi vergognare, non c’è niente di malato. Quando leggo di genitori che disconoscono i figli, penso che questa sia pura ignoranza. Magari si hanno come vicini di casa dei mafiosi, dei delinquenti, dei truffatori, di loro non ci si vergogna” e sulla situazione politica aggiunge “hanno voluto creare da qualche anno il nemico a tutti i costi”.

E prosegue: “Prima era il terrone, poi l’emigrato, poi l’omosessuale. C’è questo racconto politico che fa scoppiare all’ignoranza la violenza e l’omofobia”. Infine spazio anche all’aneddoto sul suo coming out: “”Quando me lo hanno chiesto, io ho risposto”.

“Un giornalista mi chiese se ero omosessuale e io ho risposto ‘sì, perché? Mi dica’. Tutto qui. Poi ho partecipato ad alcune trasmissioni televisive, ma solo per far arrivare a tantissimi ragazzi nelle province un messaggio”.

 

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