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L’impero milionario di Coco Chanel e il suo legame col governo nazista

S’intitola “The No 5 War” l’ennesimo film sulla vita della più elegante e controversa icona della moda francese: Coco Chanel. In questa ultima trasposizione, non è tanto il lato romantico e sognatore ad essere colto, quanto piuttosto quello pragmatico, da vera business woman. Che, in momenti critici come quelli vissuti durante la Seconda Guerra Mondiale, ha saputo giocare d’astuzia e creare legami pericolosi, pur di controllare il suo prestigioso impero economico. Stando alle biografie ammontava a 9 milioni dollari solo per le vendite effettuate durante il periodo del conflitto.

Il regista francese Stephane Benhamou descrive come Coco Chanel abbia abilmente cercato di sfruttare le leggi naziste antisemite per allontanare i suoi partner in affari, i fratelli Pierre e Paul Wertheimer, di razza ebraica.

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Coco Chanel fu la prima donna francese ad inventare quella che sarebbe stata  una “maison” di moda, strutturata con un sistema industriale.
Coco non era infatti solo un’artista, ma piuttosto un’imprenditrice, e quello di attribuire stile ed eleganza alla donna comune è stato un modo vincente per entrare di diritto nel desiderio di costume francese.
Fin da ragazza, Coco era mossa da una motivazione ben precisa: voleva guadagnarsi la stima di chi non aveva creduto in lei. Si trattava infatti di rivalsa personale, più che vero e proprio arrivismo. Sicuramente è stata lungimirante, in quanto ha trasformato un sistema artigianale in una struttura industriale. Ma diventare un’esperta di produzione e comunicazione oltre che di stile, non vuol dire essere inadeguata sul lato economico dell’impresa.

coco-chanelDurante la sua carriera, all’apice della fama, Coco aveva stretto un accordo finanziario con i fratelli Wertheimer, che contribuirono alle spese per la produzione del famosissimo Chanel n.5. L’accordo prevedeva però che ai due andassero ben il 70% dei profitti, mentre a Chanel solo il 10. Inizialmente accettato per dare vita al profumo più famoso di sempre, il patto divenne poi inacettabile e inammissibile. Chanel voleva riprendere il controllo del suo impero economico e per far questo scese a patti con i nazisti.

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Quindi conobbe la spia del servizio d’intelligence militare tedesco, Hans Günther von Dincklage, con il quale intraprese anche una relazione sentimentale.

coco-chanelLo scopo era quello di sfruttare le leggi razziali a discapito dei fratelli Wertheimer. Chanel, in cambio avrebbe procurato importanti informazioni all’intelligence tedesca. A guerra conclusa, Coco venne infatti indagata per il rapporto non chiaro con il regime nazista di Vichy. Le prove non furono schiaccianti da poterla perseguire, così lei ed il suo amante si trasferirono in Svizzera anche se, infine, morta ricchissima, non rientrò mai nel possesso totale della sua proprietà.