Vai al contenuto

L’Italia crede ancora in Conte: il 65% dei cittadini sta dalla sua parte

Tra una polemica e l’altra sull’inizio di una Fase 2 che non è piaciuta a tutti, su un’Eropa che continua a sembrare poco solidale, sul Pil in caduta e sulla aziende in crisi, le premesse per un crollo nella fiducia degli italiani verso il governo c’erano tutte. E invece, a sorpresa, sembra proprio che Giuseppe Conte non abbia affatto perso il proprio appeal, in risalita improvvisa dopo aver accusato una lieve flessione. Nel premier, insomma, i cittadini continuano a credere, o quantomeno lo preferiscono alle possibili alternative offerte dallo scenario politico italiano.

Secondo il sondaggio settimanale effettuato dalla Ipsos di Nando Pagnoncelli, infatti, la fiducia nel premier risulta incredibilmente in salita di un punto al 65% (livello record, anche su scala europea e mondiale). Tutto ciò mentre il gradimento nell’esecutivo è invece in calo di un punto, al 60%. Tra i leader politici a primeggiare è sempre Conte, con Giorgia Meloni seconda con il 36% delle preferenze seguita a sua volta da Matteo Salvini con il 31% e Luigi Di Maio con il 27% (-1). Chiudono la classifica Nicola Zingaretti con il 25% (-1), Silvio Berlusconi con il 23% (stabile), Vito Crimi con il 21% (-2) e Matteo Renzi con il 12%.Sul fronte partiti, in recupero la Lega, dopo una forte flessione, ferma ora al 24,7% (+0.3%) mentre cala leggermente il Pd, ora al 20,6% (-0,3). Giù anche il M5S al 18,6% (-0,4), in rialzo Fratelli d’Italia con 15,3% (+0,5). Forza Italia conferma il trend in risalita al 7,6% (+0,4) mentre Italia Viva perde lo 0,4 al 3,1%.Il 29% (+2) degli italiani, sempre secondo i dati del sondaggio Ipsos, ha invece fiducia nell’Unione europea e il 54% (+1) preferisce la permanenza nell’Euro al ritorno a una moneta nazionale. Per quanto riguarda i provvedimenti in campo economico, il 45% (-1) pensa che la priorità del governo debbano essere misure di sostegno per famiglie e singole persone. Il 43% (-1) del campione, invece, ritiene che la priorità sia il sostegno alle imprese e alle attività economiche.

Parrucchieri ed estetisti abusivi a domicilio spopolano sui social: “Riaprire subito i saloni, o duemila attività rischiano di chiudere”