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L’Italia si ferma: scuole e università chiuse fino a metà marzo

Scuole e università chiuse in tutta Italia fino a metà marzo. Questa la decisione del governo riunito a Palazzo Chigi per fare fronte all’emergenza coronavirus che ha colpito il nostro Paese. Una scelta dolorosa ma parsa inevitabile, in un momento in cui si discute anche del peso economico e sociale del contagio. La notizia è arrivata insieme a quella dell’auto-isolamento al quale si è sottoposto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.

Il viaggio in Mozambico del presidente della repubblica, Sergio Mattarella, previsto dal 10 al 12 marzo, è intanto stato rinviato ed è a rischio la cerimonia dell’8 marzo. La decisione di chiudere le scuole e le università era già nell’aria da diverse ore, al centro di un’acceso dibattito tra le forze politiche. Alla fine si è deciso che, nonostante le conseguenze del blocco totale delle lezioni, non si poteva fare altrimenti.

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Per la decisione di chiudere scuole e università il governo è affidato al parere della commissione scientifica che già nelle scorse ore aveva consigliato la chiusura per un mese degli eventi sportivi in tutto il Paese. E a quello del ministero della Salute di Roberto Speranza, che non aveva fatto mistero di essere favorevole alla chiusura.Una strada complessa, che avrà costi sociali enormi e che andrà spiegata alla popolazione, probabilmente con un intervento pubblico del presidente del Consiglio. Tra i nodi principali che sono stati oggetto di valutazione, la necessità di coordinare il rapporto con le Regioni, affidato al ministro Francesco Boccia.

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