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Lo striscione anti-Salvini rimosso dai vigili? Un “ordine della questura”

Uno striscione apparso a Brembate, durante il tour elettorale di Matteo Salvini nella città del Bergamasco. Con una scritta che stava a indicare tutto il dissenso nei confronti del ministro dell’Interno da parte di chi l’aveva esposto: “Non sei il benvenuto”. Era appeso alle inferriate del balcone di un’abitazione privata, ma la protesta dei proprietari dell’appartamento è durata poco. I vigili del fuoco sono infatti intervenuti e lo hanno rimosso.

La scena è stata ripresa da un passante che ha pubblicato il video su Twitter e ha dato adito ancora una volta a tantissime polemiche. Nelle immagini si vedono i vigili raggiungere lentamente le finestre a bordo di una gru. Non è ancora chiaro chi abbia sollecitato il loro intervento. Di certo non il sindaco Giorgio Gori che ha denunciato l’accaduto con un tweet: “Chi ha dato loro l’ordine di intervenire? A che titolo?”.

Gori ha poi spiegato a Open che l’appartamento  apparteneva a un’anziana da poco deceduta, e che, secondo le informazioni in suo possesso, sarebbe attualmente disabitato. “Pare che lo striscione sia stato esposto dal nipote dell’anziana. I carabinieri, trovando l’appartamento chiuso e senza nessuno in casa, avrebbero chiesto ai vigili di intervenire per rimuoverlo” ha detto il sindaco.Dopo le polemiche, il comandante dei vigili del fuoco di Bergamo Calogero Turturici ha spiegato: “Abbiamo ricevuto una chiamata dalla Questura in cui ci veniva chiesto un supporto tecnico a una decisione presa dal dirigente del servizio di ordine e sicurezza pubblica predisposto dalla Questura in occasione della visita del ministro. Un supporto che è regolato da norme precise e che rientra nella collaborazione istituzionale tra corpi della Stato”.
Secondo il comandante dei Vigili del fuoco la richiesta è arrivata alle 7.58 ed è stata presa in carico dal turno montante delle 8. Una volta sul posto il caposquadra “ha chiesto al funzionario della Polizia la conferma dell’intervento e quest’ultimo ha ribadito la decisione della Questura”. Ma qual è la motivazione? “A noi non c’è stata detto – conclude Turturici – tutte le valutazioni sono state adottate dalle questura e dunque vanno chieste alle Questura”.

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