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Locatelli smentisce Salvini: “Contagi? Da migranti solo 3%. Maggioranza da italiani in vacanza”

Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di sanità e membro del Cts (comitato tecnico scientifico), torna a parlare per spiegare come sta davvero la situazione sul fronte contagi e sulle misure che il governo sta applicando e studiando in prospettiva futura. In un’intervista al Corriere della Sera, Locatelli manda anche un chiaro messaggio a Matteo Salvini, il quale da giorni va a dire in giro che la colpa dell’aumento dei numeri è legata ai migranti. Spiega invece Locatelli: “Il 25-40% dei casi sono stati importati da concittadini tornati da viaggi o da stranieri residenti in Italia. Il contributo dei migranti, intesi come disperati che fuggono, è minimale, non oltre il 3-5% sono positivi e una parte si infettano nei centri di accoglienza dove è più difficile mantenere le misure sanitarie adeguate”.

Sulla scuola Locatelli è categorico: “Le riapriremo ad ogni costo. I contagi aumentano ma siamo ancora in vantaggio e possiamo contenere l’epidemia”. Però mette un paletto: “O seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività, dopo le discoteche. Riaperture affrettate? Non credo, senza dubbio l’inizio della stagione estiva ha comportato la necessità di considerare alcune riaperture per non danneggiare l’economia del turismo e per consentire agli italiani di godere le vacanze in località montane e marittime, evitando l’estero. Forse, si doveva prestare maggiore attenzione al rispetto delle regole d’oro: indossare la mascherina nei luoghi chiusi e all’aperto in caso di impossibilità a mantenere il distanziamento interpersonale adeguato, osservare una scrupolosa igiene delle mani ed evitare assembramenti”.

Sulle discoteche si torna indietro, come voleva il Cts. “La scelta era improcrastinabile. Avrà un impatto economico, purtroppo, ma la salute viene prima di tutto e quanto abbiamo visto accadere nelle discoteche come luoghi di assembramento va evitato altrimenti rischiamo di ritrovarci presto in una situazione più allarmante. Per ora, l’Italia, fortunatamente, è ancora in una posizione privilegiata, per quanto il numero dei casi sia in rialzo tanto che si è passati in una settimana da 200-300 al giorno agli oltre 600 di Ferragosto”.

 

Conclude Locatelli: “Nuove restrizioni in vista? Il rischio non va escluso. Oggi chiudono le discoteche, domani chissà. Dipende da noi cittadini. Non continuiamo così. Abbiamo ancora dei vantaggi, sfruttiamoli”.

 

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