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Azzolina difende Conte: “Renzi e Calenda due bulletti”

Il giallo della candidatura di Giuseppe Conte alle elezioni suppletive di Roma si conclude con la rinuncia del leader del M5S. Ma le polemiche non finiscono certo qui. I suoi avversari Matteo Renzi e Carlo Calenda si abbandonano in reazioni di esultanza e di scherno nei confronti dell’ex premier. A difenderlo ci pensa l’ex ministro dell’Istruzione in quota pentastellata, Lucia Azzolina, che li considera niente di più che due “bulletti”.

Lucia Azzolina difende Conte

“Conoscendo la sua proverbiale mancanza di coraggio non ho mai avuto dubbi. È un uomo che vive di sondaggi ma che ha un terrore senza fine di misurarsi con i cittadini. Vive di like, ma teme il voto”, Renzi attacca così Conte. “Speriamo torni il buon senso in casa Pd. Non devono rincorrere i grillini, ma fare politica”, aggiunge il leader di Italia Viva intervistato da La Stampa.

“Per me il problema non sussiste più. – così Calenda annuncia il ritiro della sua candidatura anti Conte – Non potevo accettare l’idea che un 5S calcasse i sacri Colli, che il Pd abbandoni i propri elettori a un Movimento che in quel collegio alle Comunali ha preso il 5,3%. È da tre settimane che Enrico Letta ci prende in giro, dicendo che avremmo parlato. Questo modo di procedere di Enrico dimostra che non c’è nessun Ulivo 2.0 ma solo un Conte 2 riveduto è corretto”.

MATTEO RENZI E CARLO CALENDA

A questi attacchi al suo leader replica piccata la Azzolina durante Coffeebreak su La7. “Le dichiarazioni che hanno fatto Calenda e Renzi a me sanno più di essere bulletti che altro. – attacca l’ex ministro – E ribadisco, non si prendono in giro gli elettori facendo finta di candidarsi presso un seggio, per poi starsene in Europa come ha fatto Calenda. Io condivido la scelta che ha fatto Giuseppe Conte. Ne avevamo parlato anche in passato, quando si faceva riferimento alla possibilità che lui entrasse in parlamento. Se vuoi veramente dare una possibilità al M5S e strutturarlo come si deve, vi garantisco che 24 ore al giorno non bastano”.

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