Non è arrivata una vera e propria bocciatura, ma l’Europa guarda con diffidenza l’Italia che rischia di non rispettare il Patto di stabilità e crescita. Il giudizio della Commissione europea sulla manovra economica 2019 non è stato troppo tenero: un esito un po’ a sorpresa, considerando che il governo Conte 2.0 era stato accolto con grandi apprezzamenti da Bruxelles vista la sua impostazione più europeista della precedente versione gialloverde.
Il tutto con il rischio, sempre dietro l’angolo, di una procedura per deviazioni significative dalla regola del debito, sempre in agguato per l’Italia. Il nostro problema è nel debito pubblico, che è il secondo più alto dell’eurozona dopo la Grecia. A Bruxelles non vedono sforzi per ridurlo ma anzi “una deviazione significativa dal percorso di riduzione per quest’anno e anche l’anno prossimo”. Al momento, comunque, nessun intervento: “Non chiediamo misure immediate” ha spiegato il vice-presidente con delega all’euro Valdis Dombrovskis.
Le prossime valutazioni di Bruxelles saranno fatte a primavera, a metà maggio, quando si avranno i dati di consuntivo per il 2019. Quello sarà il momento del giudizio finale della Commissione: “Le misure sono necessarie per tutti i paesi a rischio non conformità – ha ggiunto Dombrovskis – ma per quanto riguarda i tempi rivaluteremo la situazione in corso d’anno, il momento successivo di valutazione dei bilanci è la primavera ventura”. Salvini, imbarazzo social: attacca il calciatore Suso ma finisce sbeffeggiato