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Gualtieri e la manovra: “Dobbiamo pagare il conto del Papeete che ci ha lasciato Salvini”

Sono giorni caldi, caldissimi per la manovra che il governo giallorosso si appresta a varare. Il nuovo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri prova ad abbassare i toni e lancia una battuta per spiegare come stanno le cose in rapporto alla situazione che ha trovato nelle finanze italiane: “Abbiamo questo grande conto del Papeete che ci è stato lasciato da pagare, e dobbiamo farlo in modo equilibrato, senza danneggiare la crescita, trovando le soluzioni e anche la giusta mediazione tra le posizioni in campo”.

Gualtieri lo ha detto, con un chiaro riferimento a Salvini e alla Lega, a 1/2 Ora in più da Lucia Annunziata. L’erede di Tria ha citato anche in un’altra occasione il Papeete: “Sarebbe stata una deriva pericolosa per l’Italia se l’Opa del Papeete fosse passata”.

Aggiunge Gualtieri: “C’è un grande impegno condiviso per migliorare il Paese”. Il deputato della Lega Giancarlo Giorgetti ha però voluto replicare in diretta, prendendo una cantonata: “Volevo dire a Gualtieri che l’aumento dell’Iva non l’abbiamo lasciato noi ma il governo Gentiloni. Quindi si rivolga a lui, per quello. Gli spiegherà bene perché l’ha fatto, a suo tempo”. Giorgetti evidentemente non si è accorto che il governo a cui partecipava, ovvero il primo di Conte, ha aggiunto clausole per 3,91 miliardi di euro portando il conto di Gentiloni (19,16) a 23,07.

Salvini invece non è stato nemmeno in grado di replicare nel merito, come spesso gli succede: “Questi sanno solo insultare. Hanno detto più sciocchezze loro in tre settimane di governo che in 50 anni precedenti”.

E la ributta in ‘caciara’: “La tassa sulle merendine, la tassa sui contanti, la tassa sugli agricoltori, la tassa sulle bibite gassate. Noi abbiamo una idea chiara di come tagliare le tasse e questi mi sembra che invece vogliono aumentarle. Non vadano a cercare scuse dove non ci sono”, ha aggiunto prima di salire su un piccolo palco in viale Ceccarini.

Il dato di fatto, che Salvini dimentica, è che a fine 2018 Bankitalia aveva calcolato 5 miliardi di interessi in più nel 2019 per l’effetto spread, ma aveva anche calcolato fino a 9 miliardi in più di spesa fino al 2020 con i tassi oltre quota 300. Eccolo, il conto del Papeete causato anche dalla crisi dello spread provocato dal governo Lega-M5S.

 

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