Marco Mengoni come Chiara Ferragni. Una società della influencer ha ricevuto un bonifico dallo Stato proprio alla vigilia del Festival di Sanremo. A rivelarlo è il quotidiano Open, secondo cui la società Fenice srl avrebbe ricevuto un assegno da 9mila euro dal ministero dello Sviluppo Economico tramite Unioncamere. Si tratta di un vero e proprio aiuto di Stato, classificato nel registro nazionale degli aiuti come un contributo dato dallo Stato italiano in favore della internazionalizzazione del marchio della società in cui la Ferragni ricopre il doppio ruolo di azionista e amministratore delegato. Ora lo stesso Open accusa anche il vincitore dell’ultima edizione di Sanremo, Marco Mengoni, di aver ricevuto lo stesso aiutino dai premier Giuseppe Conte e Mario Draghi.
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Aiuto di Stato per Chiara Ferragni
Un decreto direttoriale del 25 gennaio scorso chiarisce che l’aiuto di Stato da 9mila euro per la moglie di Fedez è inserito nel procedimento sui finanziamenti “de minimis” in favore delle piccole e medie imprese. Il relativo bando era stato pubblicato ad ottobre scorso. Chiara Ferragni ha fatto subito domanda, ottenendo il massimo importo possibile. Certo non una cifra paragonabile al fatturato di 7 milioni di euro fatto registrare dalla Fenice srl nel 2021. E a quello dell’intero Gruppo Ferragni.

Secondo quanto riporta Open, Chiara Ferragni avrebbe fatto domanda per l’aiuto di Stato come tutti gli altri. E non avrebbe usufruito di nessun percorso particolare. Ma non è certo la prima volta che un gruppo imprenditoriale con una situazione finanziaria apparentemente solida si rivolge allo Stato per ottenere contributi. Durante la pandemia, ad esempio, proprio la società Fenice aveva approfittato del decreto liquidità, varato dall’allora premier Giuseppe Conte, “per chiedere una garanzia diretta dello Stato su due finanziamenti richiesti alla Banca del Mezzogiorno”.