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Omicidio Cerciello, lo sfogo della moglie dopo la sentenza: “Amareggiata e disorientata”

Sentenza a sorpresa della Corte di Cassazione sull’omicidio Cerciello: si dovrà celebrare un appello bis per Lee Elder Finnegan per Gabriele Natale Hjorth. Per Helder la condanna a 24 anni di reclusione in relazione all’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega è stata annullata con rinvio sulle circostanze aggravanti e sulla sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Per Gabriele Natale Hjorth l’annullamento con rinvio riguarda l’accusa di concorso in omicidio. Una sentenza che ribalta le richieste del procuratore generale della Cassazione che aveva chiesto di confermare le condanne. La reazione della moglie del carabiniere, Rosa Maria Esilio, è durissima: “Amareggiata e disorientata”.
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Mario Cerciello Rega moglie
Mario Cerciello Rega con la moglie

Lo sfogo della moglie di Mario Cerciello Rega

E così, il processo per l’omicidio di Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere dei carabinieri accoltellato a morte nell’estate del 2019, nel quartiere Prati di Roma, dai due ragazzi di nazionalità statunitense (Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth), ricomincia quasi da capo. Ma quasi certamente nel processo di Appello bis le loro condanne verranno ridotte. Esultano le difese dei due imputati. “Dal primo minuto in cui abbiamo esaminato le carte processuali abbiamo capito che Elder non aveva assolutamente capito di trovarsi davanti a due carabinieri”, spiega l’avvocato Renato Borzone. Una decisione che fa molto male alla moglie di Cerciello, presente in aula mercoledì scorso al momento della lettura della sentenza.

“Sono amareggiata e disorientata. – questo il messaggio di Rosa Maria Esilio, affidato al suo avvocato Massimo Ferrandino – Mi auguro che non passi il messaggio che in questa nazione, senza conseguenze concrete, si possa trascorrere le proprie vacanze portando al seguito armi, comprando droga e uccidendo servitori dello Stato”. Insomma, la moglie di Mario Cerciello Rega non accetta che Elder e Hjorth possano restare impuniti.

In primo grado, dopo l’inchiesta condotta dalla Procura di Roma, i due giovani americani erano stati condannati all’ergastolo. Pena poi ridotta in Appello. La procura generale della Cassazione aveva chiesto la conferma delle condanne per i due assassini di Mario Cerciello Rega. Ora la decisione della Suprema Corte ribalta tutto. Con buona pace anche della moglie del carabiniere.
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