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Marta Di Nardo è stata uccisa dal suo vicino di casa, ritrovato in casa il cadavere tagliato a metà

Il cadavere di Marta Di Nardo, la 60enne scomparsa a Milano da due settimane, è stato trovato nell’abitazione di un vicino di casa in via Pietro Da Cortona 14, nello stabile in cui entrambi abitavano. I carabinieri della compagnia di Porta Monforte sono entrati ieri pomeriggio nell’abitazione di Domenico Livrieri per un sopralluogo. Perquisizione durante la quale sono state trovate tracce di sangue e successivamente il cadavere di Marta sezionato a metà. L’uomo è stato condotto in serata in caserma per essere interrogato.
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La terribile scoperta

Durante il sopralluogo, i carabinieri, hanno inizialmente rinvenuto delle tracce di sangue, poi i resti della 60enne: il cadavere tagliato a metà. La donna è stata uccisa in una data che il medico legale e i periti dell’autopsia dovranno stabilire. In serata, sono giunti nell’appartamento, il pm milanese Leonardo Lesti, il medico legale e i vigili del fuoco, intervenuti per il recupero dei resti. Sul posto è arrivata intorno alle 21.15 anche la polizia mortuaria. L’uomo onnipresente all’interno dell’abitazione per tutta la durata dei sopralluoghi, non ha ammesso il delitto né fornito alcuna spiegazione su quanto accaduto.
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La scomparsa di Marta

Un finale davvero macabro per un caso che già dall’inizio sembrava complicatissimo. Nessuno aveva creduto all’ipotesi di allontanamento volontario. Il telefono di Marta Di Nardo non dava segni di vita dalla notte tra il 4 e il 5 ottobre e sin dall’inizio nessuna delle persone che la conoscevano e frequentavano aveva saputo spiegare una sparizione così repentina. Nemmeno il figlio, che aveva quasi del tutto rotto i rapporti con la madre, tanto da visitarla non più di un paio di volte l’anno e nemmeno il presunto compagno, un anziano signore conosciuto presso una delle comunità dove la donna era stata presa in cura per la sua grave forma di ludopatia.

Livrieri, tossicodipendente e con diversi problemi psichici

Accasciato su una sedia in cucina, il volto scavato da anni di problemi di tossicodipendenza, lo sguardo fisso sul pavimento, Domenico Livrieri ha assistito al sopralluogo senza fornire particolari che possano aiutare gli inquirenti. Gli agenti si erano insospettiti dai forti odori provenienti da quell’appartamento, hanno insistito alla ricerca del corpo, scoperto dietro una porta chiusa a chiave. Le domande su dinamica e movente sono arrivate dal pm, prima del fermo e del viaggio destinazione San Vittore.
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