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Marta Fascina: i figli di Berlusconi la vogliono fuori da Arcore: via entro ottobre

La notizia ha fatto il giro delle case italiane in breve tempo: Marta Fascina, l’ultima compagna dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è stata invitata a trasferirsi altrove entro ottobre. Il motivo principale risiede nel desiderio dei figli del defunto politico di riacquistare la piena disponibilità di Villa San Martino, la prestigiosa reggia settecentesca, luogo che ha ospitato gli ultimi mesi di vita del Cavaliere in compagnia della Fascina che ora dovrà andare fuori da Arcore.
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Marta Fascina fuori da Arcore

Marta Fascina fuori da Arcore

Dopo il lutto, la consuetudine familiare prevede che la vedova e i suoi parenti abbiano un periodo di sei mesi per il coniuge, e tre per gli altri parenti, prima di dover lasciare la residenza. La deputata di Forza Italia e i suoi familiari dovranno quindi trovare una nuova dimora fuori da Arcore, forse a Milano o a Roma, dove potrebbe spostarsi per lavoro. L’indiscrezione, lanciata da Dagospia e confermata in ambienti importanti di Forza Italia, ha suscitato grande interesse. “È cominciata una seconda fase e Marta Fascina non può pensare di essere la prima nella linea di discendenza”, ha dichiarato un alto dirigente del partito. I figli del Cavaliere, pur rispettando la volontà del padre, vogliono il loro spazio.
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Un’altra questione delicata riguarda l’eredità di Berlusconi. Nonostante il testamento presenti diversi spunti di discussione, i figli non hanno alcuna intenzione di contestarlo. Tuttavia, ci si aspetta che Marta Fascina rispetti i desideri della famiglia e non faccia richieste esagerate. Villa San Martino, per esempio, rimane una proprietà dei Berlusconi. Secondo alcune voci, la cifra del lascito per la Fascina, originariamente fissata a 100 milioni di euro, potrebbe essere ridotta. Questa ipotesi, tuttavia, non ha ancora trovato conferme ufficiali.
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All’interno del partito, la posizione della Fascina appare più complessa. I dirigenti di Forza Italia, come ha riportato Repubblica, non sembrano intenzionati a fare sconti a lei e ai suoi tre colonnelli – Tullio Ferrante, Alessandro Sorte e Stefano Benigni – accusati di aver cercato di consolidare la loro posizione proprio durante i momenti più difficili di Berlusconi. Il problema del debito del partito con Berlusconi rimane, tuttavia, ancora da risolvere. Sarà interessante vedere come si sviluppa la situazione nelle prossime settimane.
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