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“Io, forzista e omosessuale, voterò il Ddl Zan”. Le ragioni della senatrice Masini

Barbara Masini, senatrice di Forza Italia, pistoiese, ha spostato la data del vaccino per essere in aula a Palazzo Madama martedì, quando comincerà la discussione sulla legge contro l’omostransfobia, l’ormai noto Ddl Zan, di cui lei è una sostenitrice. In una intervista a Repubblica ha spiegato le sue ragioni: “Ho una compagna, ma non mi batto a favore del ddl Zan mossa da ragioni personali. La mia è una battaglia di giustizia e libertà. Non capisco perché un omosessuale non dovrebbe sentirsi rappresentato da un partito di destra e soprattutto da un partito liberale come Forza Italia”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Alla Camera – spiega Masini – c’è stata un pattuglia di liberal forzisti, tra cui Elio Vito, che hanno votato a favore della legge Zan. Al Senato non sono sola e, soprattutto nei voti segreti, ci sarà più di qualcuno pro. E poi con la mia capogruppo Annamaria Bernini ho un dialogo schietto e aperto: io rispetto la posizione degli altri colleghi che sono contrari e così credo che rispettino la mia. Nel gruppo parlamentare di Forza Italia c’è apertura al confronto”. Poi rassicura: “Non ho difficoltà a votare il ddl Zan così com’è”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi aggiunge Masini: “Devo dire che nel centrodestra ho visto un cambiamento: da quando si diceva che la legge contro l’omofobia non era necessaria, che le aggressioni omofobe non c’erano o erano poche, a oggi. Finalmente si è preso atto che una legge ci vuole, mi auguro di avere contribuito un po’ anch’io a questo cambiamento. Il mio percorso personale è stato difficile. A molti miei colleghi e colleghe vorrei dire che le loro decisioni possono toccare il cuore dei loro figli o nipoti o amici”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Masini: “I diritti non sono di sinistra o di destra. La destra ci deve mettere più coraggio. Per quale motivo un omosessuale non deve sentirsi rappresentato da un partito di centrodestra ed essere messo in una condizione di estraneità? Comunque se uscissero dal gioco di piantare ciascuno la sua bandierina, i partiti farebbero fare un passo avanti anche culturale al Paese, che è quello di cui c’è più bisogno. E Forza Italia deve lasciare libertà di voto”.

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