Vai al contenuto

Voghera, Massimo Adriatici torna in libertà

Massimo Adriatici torna in libertà. Lo ha stabilito il Giudice per le indagini preliminari di Pavia che ha dichiarato la perdita di efficacia della misura cautelare degli arresti domiciliari. L’ex assessore leghista alla Sicurezza del Comune di Voghera era ai domiciliari dal 20 luglio scorso. Quel giorno uccise con un colpo di pistola in piazza Meardi, nel corso di una colluttazione, il cittadino marocchino di 38 anni,  Youns El Bossettaoui. L’accusa nei suoi confronti è di eccesso colposo di legittima difesa.

Voghera ( pavia) – Assessore Avv. MASSIMO ADRIATICI Sicurezza – Polizia Locale – Osservatorio Immigrazione che ha ucciso nella notte un uomo a colpi di pistola – foto torres /ph PaviaPress

Dunque, nella serata di martedì 19 ottobre, il Gip di Pavia ha rimesso in libertà Massimo Adriatici. Almeno fino a quando non si celebrerà il processo che lo vede imputato per l’omicidio colposo del cittadino marocchino. La verità sui fatti accaduti a Voghera nel luglio scorso resta per il momento ancora in sospeso. Adriatici è difeso dagli avvocati Gabriele Pipicelli e Colette Gazzaniga.

Ed è proprio Pipicelli ad essere intervistato dalla testata Fanpage. “Come legali di Adriatici continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto. Cioè portare avanti le nostre indagini difensive. Portare elementi di natura scientifica e testimoniale all’interno degli atti del procedimento penale e poi aspettiamo la determinazione del pubblico ministero”, dichiara l’avvocato.

In merito al presunto utilizzo di proiettili espansivi da parte di Adriatici, il legale precisa che “è stato acquisito dal pubblico ministero il registro di dove sono stati acquistati i proiettili. E i Ris hanno escluso categoricamente che quelli utilizzati siano quelli ‘espansivi’ da guerra”. Parlando del suo assistito, Pipicelli rivela che “è una persona che si ritrova coinvolta in una vicenda in cui un uomo ha perso la vita e quindi nessuno di ciò ne è felice. Noi riteniamo che sia una disgrazia”.

Ma ci tiene però a puntualizzare che “parliamo di una persona che ha subito prima del fatto una violenta aggressione, prima con un pugno e poi andandogli addosso. Come hanno confermato i testimoni durante l’incidente probatorio, e poi è partito questo colpo. L’ambito di cui stiamo discutendo è eccesso colposo, legittima difesa, o legittima difesa putativa”, conclude.

Potrebbe interessarti anche: Salvini difende l’assessore leghista Adriatici: “Nessun Far West, legittima difesa”