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Perché la vittoria inglese è simbolo di un’Italia che può ancora vincere (non solo nel calcio)

Sergio Mattarella come Sandro Pertini. A Wembley si lascia andare a un’esultanza composta e a un saggio di vera eleganza. Un uomo che ha rassicurato i giocatori con la sua presenza allo stadio e che ha mandato un messaggio all’Italia intera, un’Italia finalmente orgogliosa e vincente: “Grande riconoscenza a Mancini e ai nostri giocatori, hanno ben rappresentato l’Italia e reso onore allo sport”, ha commentato subito dopo la vittoria. L’immagine dell’esultanza del Capo dello Stato, quelle braccia in aria condite da un sorriso stupito e felice è la cartolina di inizio e fine di questo Europeo che ci issa su una vetta impensata. (Continua a leggere dopo la foto)

E ora godiamoci questa immagine, godiamoci il nostro capo dello Stato che rappresenta mai come stavolta lo stato d’animo di un Paese. Era cominciata così all’Olimpico, sempre con Mattarella, un mese fa contro la Turchia il giorno dell’esordio, dell’Italia riaperta, dei 16mila che davano un’altra idea di Paese dopo tanta chiusura e sofferenza. Ed è finita così, questa volta con tutti gli spalti o quasi a tifare contro di noi, un rapporto di forza di nove contro uno, 58mila inglesi e settemila italiani. (Continua a leggere dopo la foto)

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha twittato: “Complimenti, l’Italia ha mostrato un gioco e uno spirito di squadra straordinari”. La festa sarà oggi da Mattarella con tutta la squadra che si sposterà da Wembley al Quirinale e poi a Palazzo Chigi. La sua gioia è bellissima. E ora ecco la Coppa, che sembrava lontanissima e diventata poi sempre più vicina. Fino all’attimo magico e a questa notte che sarà sicuramente lunghissima ma con una certezza: la Coppa ora è Roma.

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