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Incidente di Casal Palocco, le prime parole di Matteo Di Pietro: “La mia vita è rovinata”

Matteo Di Pietro rischia di finire seriamente nei guai. A peggiorare la situazione processuale del ragazzo che guidava il Suv Lamborghini che nel quartiere romano di Casal Palocco ha preso in pieno una Smart, provocando la morte di un bambino di cinque anni, è l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Roma Angela Geraldi. Il magistrato nel documento segnala anche la velocità a cui verosimilmente l’auto guidata da Di Pietro stava andando al momento dell’impatto. Una velocità folle se dovesse essere confermata durante il processo. Intanto lo stesso Di Pietro rilascia le sue prime dichiarazioni.
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Matteo Di Pietro dichiarazioni

Le prime dichiarazioni di Matteo Di Pietro

Secondo quanto si apprende, Matteo Di Pietro ha parlato per oltre un’ora durante l’interrogatorio di garanzia. “La mia vita è rovinata, vorrei tornare indietro ma non è possibile. Non andavo a 124 chilometri orari, al massimo a 65. Lei non ha rispettato la precedenza. Sono pentito, prego ogni giorno per il bambino. Se solo potessi tornare indietro e cancellare quella giornata”, queste alcune delle sue dichiarazioni. “Questa è una tragedia per tutti. Il mio assistito è distrutto. In questa fase attendiamo l’esito delle consulenze tecniche disposte dalla Procura sulla velocità del suv ”, precisa poi il suo avvocato Antonella Benveduti.
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Dichiarazioni che molto probabilmente non serviranno a nulla per scagionarsi dalle sue responsabilità. Matteo Di Pietro “ha noleggiato il Suv Lamborghini con l’unico ed evidente fine di impressionare e catturare l’attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità e di conseguenza a procedere ad una velocità superiore ai limiti indicati. – si legge nell’ordinanza firmata dal gip di Roma – Tanto più che alcuni dei passeggeri presenti all’interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità.

Dall’esame dei dati dal gps del suv, emerge in buona sostanza che la Lamborghini percorreva via dei Pescatori, da cui proveniva, diretta in via Macchia Saponara, alla velocità di circa 145 km/h. Che al momento di imboccare via di Macchia Saponara alle ore 15:38, si fermava; che imboccata tale via, riprendeva velocità raggiungendo in soli 14 secondi la velocità di 124 km/h immediatamente prima dell’impatto”.

“D’altra parte i dati tratti dal gps hanno segnalato l’accelerazione repentina del mezzo che, una volta immessosi su via di Macchia Saponara, passava in poco più di dieci secondi, da 0 km/h a 124 km/h, poco prima dell’impatto. L’assenza di tracce di frenata dimostra verosimilmente – sottolinea il gip – che la decelerazione improvvisa e rapidissima è stata conseguenza dell’avvistamento dell’auto in prossimità del punto in cui si è verificato l’incidente”, prosegue così l’ordinanza del gip che conferma gli arresti domiciliari per Matteo Di Pietro.
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