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Meloni e Salvini al voto tra baci, abbracci e inchieste

L’abbraccio di Spinaceto tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni avrebbe dovuto avere lo scopo di seppellire i presunti dissidi interni al centrodestra. Ma anche quello di mettere in secondo piano le scomode inchieste che rischiano di far perdere voti ai loro partiti. Operazione mediatica parzialmente riuscita, se si pensa all’eco social che hanno ottenuto le immagini dei due leader politici che si abbracciano calorosamente. Ma la ritrovata armonia tra Lega e Fratelli d’Italia non riesce ad allontanare le preoccupazioni di Meloni e Salvini.

Meloni e Salvini a Spinaceto, FOTO EPA/RICCARDO ANTIMIANI

Nel giorno della chiusura della campagna elettorale per le elezioni Amministrative del 3-4 ottobre, Salvini e Meloni si danno appuntamento, insieme al leader di Forza Italia Antonio Tajani, nel quartiere romano di Spinaceto. L’occasione giusta per dimostrare a tutti che il mancato incontro del giorno precedente a Milano è stato solo un casuale episodio. I baci e gli abbracci tra i due, proprio perché troppo ostentati, non riescono però a mettere sotto al tappeto tutti i problemi.

La protagonista mediatica delle ultime ore, dopo giorni di dominio del segretario del Carroccio, è senza dubbio la Meloni. La numero uno di Fdi viene inseguita dalle domande dei cronisti, ansiosi di conoscere la sua posizione sulla cosiddetta inchiesta ‘Lobby nera’. L’inchiesta della testata Fanpage, trasmessa in tv da Piazzapulita giovedì 30 settembre, imbarazza e non poco il suo partito. Meloni prende tempo, affermando di voler visionare tutte e 100 le ore di filmato girato dall’infiltrato di Fanpage nel mondo della destra milanese. Ma intanto l’europarlamentare Carlo Fidanza, filmato mentre parla di denaro in nero e fa apologia del nazifascismo, si è autosospeso dal partito.

Vanno un po’ meglio le cose per Salvini, dopo giorni di interminabile bufera provocata dal caso Morisi. Le conseguenze della storia di droga e escort romeni che ha per protagonista il suo ex spin doctor rischia sul serio di togliere voti alla Lega. Ma almeno la pressione mediatica si è leggermente attenuata nelle ultime ore. Salvini tiene la bocca cucita sui guai che coinvolgono l’alleata Meloni e decide di puntare il dito contro Mimmo Lucano per sviare l’attenzione. “Si è preso 13 anni perché faceva business con l’accoglienza. Mentre io ne rischio 15 per aver fermato uno sbarco”, si sfoga.

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