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Mes, per un consigliere leghista Conte rischierebbe la fucilazione per alto tradimento

Che il Mes si sia trasformato in un caso di Stato per la Lega è ormai cosa nota. Gli attacchi delle truppe salviniane a Conte, accusato di aver tradito gli interessi degli italiani sottomettendosi al volere europeo a scapito del bene del Paese, si susseguono ormai da settimane, con toni sempre più accesi. Qualcuno, però, è decisamente andato oltre i limiti del consentito. Nello specifico, il consigliere abruzzese Simone Angelosante, che attraverso il proprio profilo Facebook si è lanciato in una lunga quanto feroce invettiva contro il presidente del Consiglio.

Il consigliere leghista ha infatti scritto: “Il Mes o fondo salva stati, è uno strumento che serve a salvare le Nazioni che rischiano il fallimento. Il problema è che per ottenerlo, queste Nazioni devono aver rispettato i parametri economici europei. In sintesi in caso di fallimento, l’Italia non potrebbe accedere al MES perché ha un debito pubblico elevato e fuori dai citati parametri, mentre ad esempio la Germania ne può fare uso per salvare le sue banche che sono in difficoltà manifesta”.“In sintesi l’Italia di Conte – ha concluso Angelosante – ha firmato senza autorizzazione del Parlamento sovrano, un trattato che serve alla Germania impegnando l’Italia a versare 125 miliardi che non potrà mai avere indietro. Questo si chiama alto tradimento agli interessi nazionali. In tempo di guerra era punito con la fucilazione alle spalle”. Il post è stato presto notato da altri esponenti politici, che ne hanno segnalato i contenuti gravi e minacciosi.Alla fine, i vertici della Lega abruzzese si sono trovati costretti a scaricare il consigliere 55enne ex An, che è anche sindaco di Ovindoli (L’Aquila): “La Lega Abruzzo prende nettamente le distanze dalle frasi pubblicate sul proprio profilo Facebook dal consigliere regionale Simone Angelosante. Pur confermando i giudizi negativi già espressi in sede parlamentare sul Mes, la Lega non ritiene quelle affermazioni consone a un dibattito che, se pur aspro, deve sempre essere confinato nell’alveo della civiltà e del rispetto” ha spiegato in una nota il nuovo coordinatore regionale, il deputato Luigi D’Eramo.

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