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Michele Riondino contro i 5Stelle: “Tradito. Lì regna l’incompetenza”

Intervistato da Repubblica Michele Riondino, 39enne attore (tra le altre cose) de Il giovane Montalbano ed elettore dei 5 Stelle si sfoga con durezza. “Il Movimento 5Stelle rischia di fare la fine dell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro: sparire dai radar della politica italiana”. Riondino, che è di origini pugliesi, di Taranto per la precisione, si sfoga con il giornale diretto da Mario Calabresi perché si sente tradito dal Movimento che ha votato, soprattutto sui temi ambientali che coinvolgono la sua regione: l’Ilva di Taranto, il Tap in Salento e le trivellazioni al largo delle coste alla ricerca di petrolio e idrocarburi.

“Il M5S – accusa Riondino – aveva promesso di bloccare tutto questo e di invertire la rotta ma, come dimostra il recente caso trivelle, avrebbe invece agito in modo totalmente opposto. La sudditanza psicologica e culturale nei confronti della Lega di Matteo Salvini rischia di far fare a Di Maio e compagni la fine dell’Italia dei Valori”.

L’attore tarantino, convinto elettore del M5S, almeno fino a poco tempo fa, decide di sfogarsi proprio con i nemici giurati del Movimento. Riondino si sente tradito da Di Maio. La notizia, diffusa dal leader dei Verdi Angelo Bonelli, dei tre nuovi permessi di ricerca petrolifera nel mar Ionio, rilasciati dal ministero dello Sviluppo Economico, di cui è titolare proprio il numero uno pentastellato, ha scatenato la dura reazione di Michele Riondino, oltre che una furente polemica politica da parte di tutta la base.

Lo stesso ministro Di Maio, insieme al collega all’Ambiente Sergio Costa, ha fatto sapere che le trivelle ora sbloccate erano già state autorizzate dai governi precedenti… Ma a questo disco rotto ormai non ci crede più nessuno e in molti da diverso tempo gli fanno notare che non stanno più all’opposizione e che al governo, ora, ci stanno loro.

La giustificazione di Di Maio non ha convinto per nulla il giovane e intraprendente Montalbano, il quale si è detto convinto che il governo in carica non può avere paura di un eventuale ricorso al Tar, ma deve invece prendersi le sue responsabilità. “Nel M5S domina l’incompetenza”, perché, aggiunge Riondino, “molti di loro non sanno perché sono lì”.

Ci sarebbe da far notare a Riondino e anche a tanti altri elettori della prima ora, che tutto questo, però, si sapeva fin dall’inizio. Perché fin dall’inizio era chiara la posizione del Movimento e soprattutto i criteri di scelta della classe dirigente.

 

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