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Migranti: così Giorgia Meloni commissaria Matteo Salvini

Oggi in Calabria si tiene un importante Consiglio dei ministri del governo Meloni, quando sono passati 11 giorni dal naufragio di migranti davanti alle coste di Steccato di Cutro che è costato la vita a decine di persone. Il Cdm è fissato nel pomeriggio e, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, il premier Giorgia Meloni ha intenzione di presiedere una riunione “molto operativa” che dovrà varare delle norme molto più stringenti contro i “trafficanti di vite umane”. Nel prossimo decreto dovrebbe dunque essere inserito il nuovo reato di strage in mare, allo scopo di punire “molto severamente” chi sfrutta i migranti. Anche le procedure per favorire l’immigrazione regolare dovrebbero essere potenziate. Ma la Meloni deve fare i conti con i mal di pancia dell’alleato Matteo Salvini.
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Meloni Salvini Cutro migranti
Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Migranti morti a Cutro: scontro tra Meloni e Salvini

Secondo il Corriere, l’intenzione di Giorgia Meloni è quella di varare delle norme “dal forte valore simbolico” per farsi perdonare la sua mancata presenza in Calabria nei giorni successivi alla tragedia dei migranti avvenuta a Cutro. Si ipotizza anche che il premier potrebbe raggiungere su una piccola barca la secca dove il 26 febbraio è avvenuto il naufragio per deporre un mazzo di fiori. L’esatto opposto di quanto progettato da Matteo Salvini che, secondo le indiscrezioni, avrebbe voluto inserire nel nuovo decreto pezzi dei suoi decreti Sicurezza del 2018. Blitz purtroppo fallito per il leader della Lega.

Salvini, inoltre, non avrebbe affatto gradito che lo scottante dossier migranti sia passato dalle mani del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a quelle del premier Meloni e del suo fidato sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Il leader leghista ci vede un depotenziamento del ruolo di Piantedosi. Quasi un commissariamento da parte di Palazzo Chigi dopo i fatti di Cutro.

“Il ministro dell’Interno meno parla e meglio è, ormai è chiaro che va aiutato”, si sarebbero sfogati alcuni meloniani secondo il Corriere. Uno scontro sui migranti interno alla maggioranza tra i fedelissimi di Meloni e Salvini, alimentato anche dal tentativo di Piantedosi di inserire nel decreto alcune norme sui respingimenti e lo stop alla protezione internazionale dei migranti. I leghisti sarebbero però riusciti a far inserire nel testo la cosiddetta ‘norma anti Soumahoro’, ovvero controlli più stringenti su chi incassa fondi pubblici per l’accoglienza.
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