Vai al contenuto

Morgan difende la Meloni dalle critiche: “I miei colleghi pensano solo al conto in banca”

Non è certo un segreto che tra Morgan e Giorgia Meloni ci siano buoni rapporti. È stato lo stesso cantautore a rivelare più volte che tra di loro c’è una vera amicizia. E la leader di Fratelli d’Italia non ha smentito, anzi. Forse proprio per questo motivo, Morgan si è sentito in dovere di difendere la Meloni dagli attacchi durissimi mossi dai suoi colleghi del mondo dello spettacolo. Infatti, dopo il trionfo elettorale del centrodestra il 25 settembre, artisti come Damiano David dei Maneskin o Boy George si sono scagliati contro la Meloni.

Morgan e Giorgia Meloni

“Ho chiamato la Meloni per farle i complimenti e le ho consigliato di mettere Sgarbi come ministro della Cultura, sarebbe una delle poche volte che si sceglie una persona che ha una competenza specifica in questo ambito. – rivela Morgan all’Adnkronos – La Meloni ha una grandissima esperienza politica, è stata sempre vicina alla gente. È una donna che ha il senso della società ed è interessata ai bisogni delle persone. Non ha bisogno di andare a comprarsi gli slogan come fanno i politici che vivono fuori dal mondo”, la incensa l’ex frontman dei Bluvertigo.

“Ma quale deriva estremista? – sbotta poi parlando delle accuse di fascismo che le vengono mosse da più parti – L’alternanza politica è un segno di democrazia. La Meloni è l’unica che è stata in grado di fare opposizione in questi anni. Questo spauracchio della deriva fascista è una puttanata pazzesca! Parlano di fascismo perché evidentemente non hanno altri argomenti”.

“I mie colleghi, i cantanti che continuano gridare ‘fascismo, fascismo’, sono soltanto degli individualisti che pensano solo al loro conto in banca, non gliene frega niente della società. – affonda ancora il colpo Morgan – Il fascismo non esiste più, così come non c’è più il Partito Comunista. Come disse Giorgio Gaber: ‘Fascismo e comunismo sono vecchi soprannomi per anziani’”, conclude.

Potrebbe interessarti anche: Damiano dei Maneskin dopo la vittoria della Meloni: “Giorno triste per il mio Paese”