Ancora un capitolo nella sfida tra Giampiero Mughini e il vicepremier Matteo Salvini. Il giornalista e scrittore è tornato sulla polemica che in questi giorni ha visto il direttore artistico del Festival di Sanremo Claudio Baglioni opporsi al leader della Lega. Oggetto del contendere, nemmeno a dirlo, l’immigrazione. E ha scelto di farlo con una lettera inviata a Dagospia, nella quale mette nel mirino un libro dell’amico Alberto Mingardi definendolo pieno di luoghi comuni sui migranti, gli stessi sfruttati dal Carroccio per la sua propaganda.
“Solo che a guardare più da vicino – aggiunge Mughini – ti accorgi che quel giudizio verte piuttosto sulle capacità dello Stato di gestire l’immigrazione”. Nella lettera si spiega poi che la propensione a delinquere degli immigrati regolari è del tutto identica a quella degli italiani, e che sono semmai gli irregolari a spaventare di più. Mettere in regola le persone che arrivano nel nostro Paese sarebbe quindi il modo migliore per dimezzare i rischi.
Mughini smentisce poi l’ipotesi che l’aumento di migranti porti con sé un aumento di crimini e sottolinea la grande ignoranza della popolazione sul tema: secondo Eurispes, solo il 28,9 per cento degli italiani sa che la percentuale di stranieri sulla nostra popolazione è attorno all’8 %. Già nei mesi scorsi Mughini si era scagliato contro Salvini definendolo “un lupo mannaro della politica”, criticando anche la manovra e i Cinque Stelle.Il Movimento perde le stelle: crollo nei sondaggi in vista delle europee, Salvini vola e se la ride