Non solo Carola Rackete. Adesso è un’altra donna a sfidare Salvini. Si tratta del capo missione della Alan Kurdi Barbara Held. Dopo il caso Rackete, un’altra comandante prende posizione contro la direttiva del nostro ministro dell’Interno e chiarisce che non riporterà in Libia i 40 migranti soccorsi in mare. E annunciava di volersi avvicinare a Lampedusa. Nella giornata di venerdì 2 agosto 2019, però, la nave della Ong Sea Eye sembra che abbia infine virato verso Malta.
“Dal governo tedesco sono arrivati segnali pessimi: mi hanno girato una mail, che arriva dalla Commissione europea, in cui sostanzialmente c’è un ricatto da parte del Governo tedesco, così io traduco, che si era impegnato a prendere 30 immigrati sbarcati dalla Gregoretti”.
“Adesso pare che scrivano: noi prendiamo quei 30 se voi fate sbarcare i 40 che sono a bordo della nave che si sta avvicinando a Lampedusa. Stiamo giocando a cosa, a rubamazzo? Basta”. Sarebbe stato questo lo sfogo di Matteo Salvini, riportato su alcuni quotidiani, riguardo la situazione della Alan Kurdi. La nave della Ong Sea Eye, nonostante il ministro dell’Interno abbia firmato il divieto di ingresso in acque italiane, aveva annunciato che si sarebbe diretta ai nostri porti poiché, viene assicurato dal capo della missione Barbara Held, i migranti riferiscono di “terribili esperienze” passate in Libia e “preferiscono annegare in mare” piuttosto che ritornare indietro.
Il leader della Lega, invece, lamenta il fatto che la Alan Kurdi abbia “rifiutato il porto di Tripoli assegnatole dalla Guardia costiera libica”.
“Noi obbediremo al diritto internazionale e non riporteremo nessuno in un paese in guerra. La Libia non è un porto sicuro” chiarisce però in un video postato su Facebook Barbara Held. Una presa di posizione che ha fatto pensare a quella assunta in precedenza dal comandante della Sea Watch Carola Rackete.
Ma Matteo Salvini pare irremovibile: “Nel Mediterraneo ci sono 5 navi Ong in questo momento che vorrebbero entrare in Italia. Se entrano in acque territoriali italiane, – assicura infine – le sequestriamo una per una. Vediamo chi si stanca prima”. La Alan Kurdi sembra quindi che abbia virato in direzione di Malta.
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