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Open Arms, Salvini sbotta: “Ne ho le pal** piene dei clandestini”

Matteo Salvini continua a mostrarsi spavaldo di fronte alla vicenda Open Arms, per la quale è stata concessa l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti. Dal palco di Chieti, dove è salito insieme al candidato sindaco Fabrizio Di Stefano, il leader della Lega ha spiegato: “Per me il 3 ottobre sarà un giorno di festa, è un sabato mattina l’ho guardato sul calendario. Di solito il sabato mattina quando riesco sto a casa a Milano con i miei figli. Quel sabato mattina non sarò a Milano perché il Parlamento e qualche giudice ha deciso che dovrò essere in tribunale a Catania rischiando 15 anni per avere bloccato gli sbarchi. Vado orgoglioso e a testa alta, perché questo Paese non è in vendita”.

“Vado a processo per quello che mi avete chiesto di fare – ha poi aggiunto Salvini – Voi mi avete votato per quello che avevo promesso di fare, blindare i porti e chiuso i confini e quando torneremo al governo lo faremo ancora, perché ne ho le pa**e piene dei clandestini che vengono in Italia”.E ancora: “I clandestini forse la guerra ce la vogliono portare in Italia, non scappano dalla guerra. A Bari è stato arrestato un senegalese al quarto tentativo di violenza. L’Italia e l’Abruzzo sono piene di immigrati regolari e per bene, sono miei fratelli e mie sorelle. Ma ne ho le pa**e piene di spacciatori, delinquenti e clandestini”. Poi il segretario del Carroccio ha tuonato: “Provate voi ad entrare clandestinamente in altri Paesi…”.Un tema sul quale Salvini si era già espresso con fermezza a Rtl 102.5, facendo capire che trascinerà in tribunale qualcuno dell’esecutivo, forse anche il premier Giuseppe Conte. “Non pretendevo un medaglia. Era il mio lavoro quello che gli italiani mi chiedevano. Non mi aspettavo neanche due processi, se volete venire a farmi compagnia il 3 ottobre sarò in tribunale a Catania, non sono abituato ad andarci da criminale, ma ci vado a testa alta. Sicuramente qualche esponente del governo verrà a farmi compagnia. le scelte le prendevamo tutti insieme”.

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