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Orsini pagato dalla Rai, esplode la polemica politica: “Roba da matti”

In Rai scoppia il caso Orsini. Il docente universitario è divenuto noto al grande pubblico da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Le sue analisi, infatti, vengono apprezzate spesso dagli ascoltatori, ma in molti le giudicano troppo sbilanciate a favore della Russia di Putin. La trasmissione Cartabianca annuncia l’avvio della collaborazione con il professore, pagato 2mila euro a puntata. Ma la notizia fa infuriare mezzo Parlamento, soprattutto gli esponenti del Pd.

Alessandro Orsini

“Da più parti mi è stato chiesto di fare un approfondimento e lo affronteremo in commissione di Vigilanza Rai. Anche rispetto al compenso (di Orsini) va fatta una verifica. La Rai non è un’azienda privata, si paga il canone. La commissione può e deve approfondire anche questo aspetto”, dichiara Valeria Fedeli, senatrice del Pd e membro della commissione Vigilanza Rai. “Orsini è giusto esprima liberamente il suo pensiero, ci mancherebbe. Che io lo debba però anche pagare, anche no. Roba da matti”, scrive su Twitter il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

“È inaccettabile che i soldi della televisione pubblica vengano utilizzati per pagare gli interventi di Alessandro Orsini, che inquina e disorienta il dibattito pubblico con falsità e ricostruzioni storiche a dir poco discutibili a sostegno di Putin. – sbotta invece la vicepresidente Dem del Parlamento Europeo, Pina Picierno – La libertà d’espressione è un valore fondamentale e un pilastro della nostra democrazia: Orsini, infatti, può dire ciò che pensa proprio perché è in un Paese come l’Italia e non come la Russia. Tuttavia un conto è esprimere il proprio pensiero, un altro comunicare notizie e dati falsi. La Rai, proprio nella sua missione di servizio pubblico e in virtù del suo contratto, non deve prestare il fianco e retribuire operazioni di malcelata propaganda ma concentrare ogni sforzo per offrire al dibattito pubblico un’informazione libera e fondata, come è solita fare”.

“Imbarazzante che la Rai metta sotto contratto Alessandro Orsini per parlare a Cartabianca. – attacca il deputato renziano Marco Di Maio – Ognuno può pensarla come vuole, ma prendere soldi dalla nostra tv di Stato per andare in tv a esprimere posizioni pro-Putin è troppo. La Rai, almeno la Rai, non può essere equidistante”. A difendere il professore sono in pochi. Come nel caso di Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia in quota M5S. “Mi sembra che la gogna nei confronti di Orsini si commenti da sé. È la paura dell’opinione altrui che denota la povertà argomentativa di chi ricorre alla censura quando non ha contenuti da contrapporre. Libertà significa ascoltare ed accettare il confronto”, dice Morra.

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