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Ousseynou Sy interrogato: “Le voci dei bimbi morti in mare mi hanno detto di farlo”

Ousseynou Sy davanti al gip “ha lodato la politica italiana sulle migrazioni: è l’unica che ci mette dei soldi” perché il suo messaggio era che “nessuno dall’Africa deve venire in Europa”. A dirlo, al termine dell’interrogatorio di garanzia, è Davide Lacchini, il legale dell’autista che ha dirottato e incendiato il bus pieno di studenti mercoledì mattina a San Donato. L’interrogatorio si è svolto nel carcere di San Vittore. Sy avrebbe mostrato “evidenti segni di squilibrio” e fatto anche alcune “invocazioni”.

In particolare avrebbe detto: “Sentivo le voci dei bambini morti in mare che dicevano ‘fai qualcosa di eclatante per noi ma non fare del male a questi bambini'”. L’uomo, secondo la procura milanese che ha chiesto la custodia cautelare in carcere per Ousseynou Sy, potrebbe colpire ancora e fare altre azioni simili.

Anche perché sin dalle prime parole, non ha mostrato alcuno segno di pentimento, ma anzi ha rivendicato le sue intenzioni: “L’ho fatto per l’Africa, perché gli africani restino in Africa e così non ci siano morti in mare”. Voleva fare “un’azione dimostrativa” e avere “non un impatto nazionale ma un massimo impatto internazionale”. Ora è rinchiuso in una cella del settore protetti. Ousseynou Sy mercoledì mattina ha dirottato e incendiato uno scuolabus pieno di studenti di seconda media di Crema, salvi per miracolo.

Aveva preparato il suo piano nei giorni precedenti. Un piano che, nelle sue intenzioni, avrebbe avuto una conclusione: “Volevo andare a Linate, prendere un aereo per tornare in Africa e usare i bambini come scudo”. Ma al termine dell’interrogatorio di garanzia l’avvocato ha spiegato che Sy “voleva andare a Linate da solo” e che “oggi come ieri ha costantemente ribadito che non voleva fare del male ai bambini”.

Nell’interrogatorio di convalida davanti al gip Tommaso Perna la procura ha chiesto a Sy di ricostruire la mattina di terrore sulla Paullese. Per gli inquirenti fu lui ad appiccare il fuoco al pullman, mentre Sy sostiene che le fiamme divamparono accidentalmente. Ma gli investigatori dei carabinieri e la procura stanno lavorando su tutte le dichiarazioni dell’uomo.

Un “lupo solitario”, come è stato definito, senza collegamenti con organizzazioni come l’Isis, ma che ha premeditato e messo in atto un gesto che è terrorismo, per la procura, che lo ha indagato per sequestro di persona, incendio, resistenza e strage con l’aggravante della finalità terroristica, appunto. “Questa cosa l’avevo in mente da un po’”, ha ribadito l’uomo.

 

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