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Marco, il giovane sindaco che ha donato il suo stipendio a chi è in difficoltà

Marco Gherardini è il sindaco di Palaia, 4.500 abitanti in provincia di Pisa. Ha 39 anni e la sua storia è presto finiti su tutti i social grazie allo straordinario gesto di solidarietà che ha compiuto. Come racconta Repubblica, Marco, primo cittadino a tempo pieno, due giorni fa ha preso i 1.200 euro della sua indennità mensile e li ha girati su un conto corrente comunale, destinato ad aiutare le persone più in difficoltà che abitano nel paese. Un gesto spontaneo, spiega, compiuto senza pensarci troppo su, “figlio di un territorio che non si è mai perso d’animo, e che ora ha bisogno di ripartire”. Ha rinunciato al suo stipendio, dunque, per aiutare chi ne ha più bisogno.

A Repubblica spiega: “L’ho fatto perché ritenevo fosse giusto contribuire. Non ho altre entrate, vivo del mio lavoro di primo cittadino e abito con i miei genitori che hanno la pensione minima. Ma in questo momento credo sia fondamentale che ognuno faccia la sua parte. Specie chi ha una responsabilità pubblica, nel momento in cui chiede sacrifici agli altri. Il nostro territorio ha dato un grande esempio di civismo in queste settimane, con imprese e fondazioni che hanno donato quello che potevano e tante associazioni e singoli cittadini che si sono rimboccati le maniche”.

Spiega ancora il sindaco di Palaia: “Un gesto di vicinanza e attenzione per la comunità: chi ha la possibilità di dare una mano è giusto che lo faccia. Tanto più da parte della politica, che dovrebbe essere la prima a dare un segnale. Il nostro è un piccolo comune, dove tutti si conoscono: so bene cosa sta passando chi ha dovuto chiudere quasi due mesi fa, spesso avendo solo quella piccola attività come fonte di reddito. Molti non sanno come andare avanti, e io voglio fare il possibile perché nessuno dei nostri negozi debba chiudere definitivamente”.

Marco spiega ancora: “A Palaia sono arrivati 27 mila euro per i buoni spesa, da erogare ai cittadini più in difficoltà Un fondo che stiamo cercando di potenziare attraverso singole donazioni, come la mia. Mi hanno insegnato a fare ciò che ritengo giusto, senza curarmi di ciò che decidono gli altri. Per me devolvere lo stipendio in questa fase è stata un’azione doverosa. Ma non certo l’unica che si può mettere in campo a favore della propria comunità”. Bravissimo Marco.

 

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