Al termine dell’udienza generale di oggi in Piazza San Pietro, papa Francesco incontra al momento del cosiddetto ‘baciamano’ le mogli di due ufficiali del Battaglione Azov. Gli uomini dell’unità militare ucraina, considerata di ispirazione nazista dai suoi detrattori, si trovano al momento rinchiusi nei sotterranei dello stabilimento siderurgico Azovstal di Mariupol.

Le mogli dei membri del Battaglione Azov hanno scritto nei giorni scorsi a Papa Francesco ottenendo, forse un po’ a sorpresa, l’invito a partecipare all’incontro in Piazza San Pietro. Le speranze di rivedere vivi i loro compagni sono però ridotte al lumicino. Gli azoviti sono accusati dai russi di essere dei criminali di guerra, considerati responsabili del tentativo di pulizia etnica contro i russofoni, messo in atto nel Donbass a partire dal 2014. Per questo Vladimir Putin ha ordinato al suo esercito di permettere l’uscita di centinaia di civili dai cunicoli dell’Azovstal, ma di attendere tutto il tempo necessari per fare prigionieri o uccidere gli azoviti, se dovessero ancora tentare di resistere.

Intanto, proprio a causa della strenua resistenza mostrata dagli uomini del Battaglione Azov, si fa sempre più fitto il mistero su cosa potrebbero nascondere le decine di chilometri di tunnel a prova di bomba situati sotto all’acciaieria. Il giornalista Toni Capuozzo, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, azzarda l’ipotesi che potrebbero essere presenti decine, se non centinaia, di militari e soldati occidentali. Ma non esclude nemmeno che lì sotto sia stato costruito un laboratorio chimico o biologico.