Gianluigi Paragone protagonista dell’ultima puntata di Non è l’Arena. Il senatore ex M5S, ora fondatore di Italexit, prima ha un battibecco con il conduttore Massimo Giletti e poi si scontra con un’altra ospite, la giornalista ucraina Kateryna Nesterenko. Tema del contendere è la strage di civili avvenuta a Bucha, vicino Kiev. Le opinioni tra i due sono ovviamente divergenti e Paragone lancia pesanti accuse alla sua interlocutrice. Secondo lui non sarà inoltre possibile portare la Russia di fronte ad un Tribunale come quello di Norimberga contro i nazisti perché proprio l’Ucraina non lo ha ancora riconosciuto.
“Il tribunale simil Norimberga non si può fare signora mia. – Paragone bacchetta così la sua collega ucraina – Perché uno dei Paesi che non ha riconosciuto il trattato istitutivo del Tribunale penale internazionale è proprio l’Ucraina. Come l’America e come la Russia. Quindi il tribunale simil Norimberga non lo potete fare proprio voi che lo chiedete”, ribadisce con forza Paragone.
“Esattamente come chiedete di fermare la vendita del gas dalla Russia all’Europa. E siete anche voi acquirenti dello stesso gas russo. Quindi vediamo di usare meno propaganda”, attacca ancora il senatore. “Riguardo alle foto del massacro di Bucha fatte dagli americani, vorrei leggere una notizia del nostro ministero della Trasformazione digitale secondo cui tutti i soldati russi ritenuti colpevoli della strage verranno trovati”, replica la Nesterenko senza però rispondere nel merito alla domanda di Paragone.
“Il ministro ha detto che, grazie alla tecnologia di riconoscimento facciale e l’intelligenza artificiale è possibile scoprire l’identità degli invasori russi. In realtà molti dei criminali che hanno terrorizzato i civili a Bucha e a Irpin sono stati già trovati”, affonda il colpo la giornalista di Kiev. Ma il battibecco viene interrotto da Giletti che manda precipitosamente la pubblicità.
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