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Parlateci del flop di Bibbiano: piazza semivuota per un Salvini nervoso e deluso

Doveva essere una parata trionfale, quella di Matteo Salvini a Bibbiano, il piccolo paese della Val d’Enza trasformatosi nei mesi, suo malgrado, in simbolo della campagna elettorale del Carroccio, il Paese dello scandalo adozioni (in realtà quasi del tutto smontato dalle successive indagini) eretto ad arma contro il Partito Democratico, presunto complice di quell’orrore. “Giù le mani dei bambini” il cartello che capeggiava non a caso tra la folla durante il comizio verde. Ma purtroppo per il Capitano l’attesa adunata non c’è stata e la piazza è rimasta mezza vuota per tutta la durata dell’incontro.

C’erano sono gli striscioni, quelli sì. Gli slogan. Si leggeva, tra i tanti, “Perché un bambino viene allontanato dalla famiglia per un disegno?”. Tra i presenti, non troppi, molti non sapevano nemmeno di preciso cosa fosse stato lo scandalo Bibbiano e soprattutto non conoscevano i recenti sviluppi delle indagini. Per rimpolpare un po’ la piazza, nella folla si intravedevano anche i parlamentari. Molti, in realtà, per nulla legati all’Emilia Romagna, come Raffaele Volpi, Barbara Saltamartini, laziale, o Alessandro Pagano, dalla Sicilia. Un centinaio in totale, incaricati di tappare, almeno in parte, i buchi ben visibili.Lo spettacolo preparato nel dettaglio da Salvini si è svolto come una sorta di reality show, con il segretario della Lega nel ruolo di presentatore a introdurre e alternare sul palco testimonianze di famiglie e delle loro tragedie personali. Con qualche frecciata, dettata dal nervosismo, alle Sardine che intanto facevano boom di adesione tra la gente: “Dispiace che a qualche metro di distanza da qui ci sia qualcuno pronto a fare polemica: il bene dei bambini dovrebbe unire tutti. La politica non dovrebbe dividersi su questo”.Nel finale l’intervento più atteso, Paola, la madre di Tommy Onofri, a raccontare la storia dell’omicidio di un bambino che aveva sconvolto l’Italia. “Potete capire come sono rimasta quando ho saputo che uno dei tre assassini, la donna, ha ricevuto un permesso premio. Ringrazio Matteo che mi ha dato la possibilità di sfogarmi”. In chiusura di nuovo Salvini: “Ci sono 26 mila bambini lontani dalle loro famiglie. In molti casi, per motivi giustificati, la violenza c’è. Ma se anche uno  fosse stato sottratto ingiustamente, è dovere di un popolo fare sì che possa tornare dalla sua famiglia”. Poi l’idea di una mobilitazione di massa contro le droghe, a difesa della famiglia. Con la Borgonzoni nel frattempo sul palco senza che nessuno se ne accorga, sempre più un fantasma. Annullata, nel frattempo, un’altra citofonata in programma a Bologna. Forse perché le ultime uscite del Capitano si sono rivelate più un boomerang che altro.

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