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Pensione di cittadinanza, altro flop. Richiesta solo dal 3% di anziani poveri

Pensioni di cittadinanza, il governo raccoglie un altro schiaffo. I dati dicono che solo il 3% delle prestazioni pensionistiche al di sotto dei 780 euro beneficeranno della riforma. Un flop ampiamente previsto dai sindacati, e non solo, quello che emerge dagli ultimi dati Inps sulle domande per il sussidio pervenute a marzo e aprile. Quelle inoltrate dagli over 67 rappresentano appena il 14,5% delle istanze presentate complessivamente.

A fronte di un tasso di rifiuto che stando a quanto comunicato dall’istituto di previdenza sociale è compreso tra il 20 e il 25 per cento, sono in tutto poco più di 100 mila le pensioni di cittadinanza che avranno ottenuto il disco vedere dell’Inps entro la fine del mese.

Ma in Italia gli assegni previdenziali che risultano al di sotto della soglia dei 780 euro mensili sono molti di più, oltre 4 milioni. Rimpolparli tutti quanti però avrebbe comportato una spesa insostenibile per le casse dello Stato. Così, a causa dei numerosi vincoli introdotti dal governo per cercare di restringere il più possibile la platea dei fruitori della pensione di cittadinanza, alla fine solo poche decine di migliaia di fortunati beneficeranno dell’integrazione.

Ricapitolando, attualmente le prestazioni pensionistiche mensili inferiori a 780 euro sono 4.207.071 tra pensioni di invalidità civile, pensioni di guerra, pensioni tra 1 e due volte il minimo (solo queste ultime ammontano a 2.142.555 e hanno un importo lordo mensile medio di 718 euro), assegni sociali e altre prestazioni minori di 500 euro. Portare ogni pensionato a prendere almeno 780 euro al mese costerebbe circa 12 miliardi. Una cifra monstre che supera ampiamente le risorse stanziate per il reddito di cittadinanza.

Oltre ai paletti relativi al patrimonio finanziario e patrimoniale, la legge prevede che tutti i componenti del nucleo familiare debbano avere un’età pari o superiore a 67 anni per richiedere l’integrazione. Risultato? All’Inps sono giunte finora 147.805 domande per la pensione di cittadinanza, dicono i dati recentemente pubblicati sulle domande suddivise per fasce d’età. Gli over 67 che hanno presentato domanda per il sussidio a marzo sono stati 107 mila, mentre ad aprile hanno bussato alla porta dell’Inps altri 40 mila.

Nel complesso, le richieste rappresentano appena il 14,5 per cento del totale delle istanze. Considerato il tasso di rifiuto, quelle che otterranno semaforo verde prima dell’estate saranno in tutto 110 mila. In pratica, la pensione di cittadinanza impatterà su circa il 3% delle prestazioni previdenziali più povere. Nella pratica, l’integrazione verrà corrisposta infatti alle pensioni fino a un massimo di 630 euro e in presenza di una coppia di anziani ultra 67enni l’asticella si abbassa a 440 euro a testa.

 

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