Vai al contenuto

Pensioni donne: proposte dei partiti sulle possibilità di anticipare l'età pensionabile

La situazione sul tema pensioni

Il problema dell’età pensionabile è ormai da diversi anni al centro del dibattito politico. In più occasioni partiti del centro destra hanno provato ad abbassare i paletti imposti dalla legge e ad offrire ai già pensionati dei benefit che garantissero una qualità della vita migliore, soprattutto per chi può contare solo sulla pensione minima. Di fatto però nessuna di queste proposte è andata a buon fine e, al contrario, negli ultimi tempi le normative sulle pensioni donne si sono fatte ancora più severe.
La situazione attuale è indubbiamente motivo di indignazione e sfiducia da parte dei cittadini, che hanno organizzato numerose proteste. La legge Fornero ha costretto migliaia di cittadini in età ormai avanzata a rimanere ancora al lavoro e maturare altri contributi per potersi garantire una vecchiaia un po’ più agiata e, alla luce del malcontento generale, appare molto probabile che questo decreto sarà il primo a cadere dopo le elezioni del 2018. Naturalmente i principali partiti si sono mossi subito, esprimendo il proprio parere e muovendo nuove proposte che possano portare dalla loro parte il maggior numero possibile di voti.
Leggi anche: Pensioni: slitta incontro governo-sindacati, ma l’accordo c’è

Le proposte dei partiti

Matteo Salvini, leader affermato della Lega, ha dichiarato senza mezzi termini che il suo primo impegno al governo sarà rivedere completamente e correggere tutte le riforme volute da Monti sul tema delle pensioni donne. Il Movimento Cinquestelle ha cercato di mantenere maggiore cautela, spiegando che è necessario mantenere l’impianto attuale.
Anche per i grillini è comunque necessaria qualche modifica e servirebbe allargare le maglie per l’uscita anticipata soprattutto per le categorie più delicate. Tra gli esperimenti da recuperare ci sarebbe ad esempio l’Opzione Donna della Fornero, per cui le donne di 57 o 58 anni con 35 anni di contributi potrebbero andare subito in quiescenza con perdite secche del 35 o del 30%.
Il governo dovrebbe prorogare queste misure sperimentali, magari usando quelle risorse ancora non sfruttate. In alternativa si possono trovare anche altri fondi, non solo perché sarebbe più giusto. Questi sistemi permettono di risparmiare molto denaro e i capitali non usati nel 2016 ammontano a 58 milioni, stando a quanto dichiarato dall’Istituto di Previdenza. Il rischio è che questi fondi vengano impiegati per altri progetti, ma è intenzione dei Cinquestelle battersi per evitare che ciò succeda.
Leggi anche: Pensioni, si cerca l’accordo tra governo e sindacati, ma le distanze sono ancora ampie

pensioni donne partiti proposte

L’opinione dei sindacati

Accanto a numerosi partiti politici, anche i sindacati sono scesi in campo per protestare e richiedere qualche modifica per quanto riguarda le pensioni donne. L’intervento sui dossier attualmente disponibili dovrebbe avvenire il prima possibile e, nonostante le dichiarazioni contrarie del premier Gentiloni, le voci che si uniscono agli appelli continuano a crescere.
Il segretario generale della UIL Carmelo Barbagallo ha recentemente affermato che andare in pensione a settant’anni è un male impensabile contro cui bisogna battersi con tutte le forze. Il sindacato sta sottoponendo all’attenzione del governo delle richieste circa la flessibilità in uscita, domandando anche il congelamento dello scatto automatico dell’aspettativa di vita.
Sempre Salvini ha insistito con la sua linea dura condannando apertamente l’Ape, l’Anticipo Pensionistico sulla bocca di tutti in questi ultimi mesi. Il leader della Lega ha affermato senza peli sulla lingua che si tratta di una fregatura di carattere colossale e che è sua ferma intenzione contrapporsi a tutto ciò.