Un orrore senza fine, quello che sta emergendo giorno dopo giorno dietro i sei carabinieri arrestati a Piacenza per un numero di reati lunghissimo, che parte dallo spaccio e arriva alla tortura. Una vera e propria organizzazione criminale che si nascondeva dietro la divisa, convinta di essere intoccabile. E che si comportava come e peggio di quei malavitosi che, in teoria, il gruppo aveva promesso di combattere. 
In una delle intercettazioni si sente ad esempio Giuseppe Montella, uno dei sei arrestati, raccontare al figlio di essersi fatto male durante un’operazione: “Ho preso un piccolo strappo… perché ho corso dietro a un negro”. Il ragazzino, 11 anni, ormai evidentemente abituato alla violenza messa in atto dal padre e anzi fiero del suo operato, gli chiede a quel punto: “L’hai preso poi? Gliele avete date? Chi eravate? Chi l’ha picchiato?”.
La risposta, tristemente prevedibile, è “Eh, un pò tutti”. In altre conversazioni si sentivano i protagonisti della vicenda parlare così di un altro episodio: “Hai presente Gomorra? Guarda che è stato uguale. Tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato”.I social si rivoltano a Salvini: “Sei finito, hai tradito gli italiani”