Non c’è soltanto il bollettino Bankitalia a far male al nostro Paese, tagliando le stime sulla crescita del Pil. Pesano persino di più i giudizi di Pimco, colosso finanziario in gran parte sconosciuto al grande pubblico, con sede in California. Il più grande investitore in obbligazioni del mondo, che nei giorni scorsi ha presentato delle valutazioni di mercato che dipingono scenari cupissimi per l’Italia. Nicola Mai, responsabile europeo del team di ricerca sul credito sovrano, ha detto parlando dei Btp: “Non crediamo che il rischio sia adeguatamente remunerato”.
In cima alla lista dei problemi italiani, secondo Pimco, “un budget statale non realistico”. La legge di bilancio era partita in autunno con una previsione di crescita che il governo aveva fissato all’1,5% (traguardo molto contestato dalle opposizioni). Poi il governo aveva dovuto tenere conto in qualche modo delle obiezioni dell’Europa abbassando le stime 2019 all’1%. Ma anche in questa cifra c’era più speranza che convinzione, come aveva rivelato lo stesso Tria, che mentre negoziava con i funzionari di Bruxelles previsioni all’1%, si era augurato, parlando con i giornalisti italiani, di scampare alla recessione.
Nelle ultime ore Bankitalia ha dimezzato le stime, con il dato del 2019 allo 0,6%. Possibile che si avvicini il momento di tagli o, di contro, di un nuovo braccio di ferro con Bruxelles. Secondo Il Giornale, i gialloverdi tenteranno di addossare all’Europa tutte le colpe “tentando di ignorare che i problemi arrivano dagli investitori sparsi per il mondo. Nel corso del 2019 il Tesoro dovrà emettere (e qualcuno dovrà pur comprare) 260 miliardi di titoli di stato a media e lunga scadenza”.Banche italiane e titoli di Stato: quali rischiano di più con lo spread da record