Vai al contenuto

Più che un’elezione, un casting: per Roma Renzi pensa alla Ferilli (o alla Gerini)

Più che una corsa alle urne, sembra il casting per un nuovo film. Con la rosa dei possibili nomi che si allarga al mondo dello spettacolo. Il palco è quello di Roma, dove Paolo Gentiloni ha lasciato libero un seggio per il centrosinsitra volando a Bruxelles, dove ha già preso casa insieme alla moglie. Chi al suo posto? La scelta potrebbe sembrare banale ma non lo è, visto che Matteo Renzi ha chiesto esplicitamente una personalità proveniente dalla società civile, non tesserato con il Pd e possibilmente popolare, facile da riconoscere per i cittadini capitolini.

E così nel toto-nomi ha preso di colpo il volo il nome di Sabrina Ferilli, l’attrice che in passato aveva voltato le spalle alla sinistra per appoggiare Virginia Raggi nella corsa al Campidoglio salvo poi pentirsi e recitare pubblicamente il mea culpa. Tanto potrebbe bastare per ottenere una seconda chance tra le file dem. D’altronde, chi meglio di lei per andare a occupare un posto nel puzzle della politica romana? Le alternative non mancano, ma vengono a loro volta principalmente dal mondo del jet set.I nomi fatti in questi giorni comprendono infatti anche l’attrice Claudia Gerini e la cantante Paola Turci. Artiste note e di bella presenza, per un’operazione che rimanda al passato: Repubblica ha infatti spiegato che a caldeggiare queste opzioni è quel pezzo di Margherita che fu vicina a Francesco Rutelli, l’ex sindaco che inventò la cosiddetta Lista Beautiful con candidati al consiglio comunale belli e carini, quasi da copertina.Una scelta, in ogni caso, che permetterebbe a Renzi di mettere i puntini sulle “i”. Il Pd avrebbe infatti già optato per Gianni Cuperlo, neo presidente della Fondazione culturale. Ma Italia Viva pare aver puntato i piedi, rivendicando il proprio diritti ad avanzare candidature. Presentando un candidato fuori dagli schemi per attirare la tensione e, perché no, dare un po’ di sano fastidio ai dem.

Il cuore grande di Napoli: per i bambini meno fortunati c’è il “Regalo sospeso”