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“Figlio migliore di Roma”: premiato Simone di Torre Maura: sfidò da solo CasaPound

Che bel premio per Simone, il ragazzo ti Torre Maura che da solo affrontò CasaPound. Arriva alla sua terza edizione “Mamma Roma premia i suoi figli migliori”, con 84 realtà di Roma che operano nel settore sociale. Quest’anno il “figlio migliore” di Roma è proprio Simone: “Qui si celebra la Roma migliore, quest’anno non potevamo non dare un riconoscimento a questo giovane ragazzo, per il coraggio che ha avuto malgrado al sua giovane età”.

Paolo Masini, presidente di Mamma Roma BPA, commenta così l’idea di dare un premio al 15enne che dalla sua Torre Maura, lanciò un messaggio chiaro e di fratellanza contro il sentimento di odio e razzismo che per due giorni invadevano le strade del suo quartiere.

Accanto a lui anche la mamma Sonia e il papà Walter: “Quello che mi ha dato maggiore soddisfazione – dice Simone durante la premiazione -, è che amici cresciuti in famiglie con ideologie fasciste mi abbiamo ringraziato. Questo è stato importante per me”. E anche per tutti noi, aggiungiamo. Premi che arrivano inoltre da Luca Barbarossa, dall’attore e cantautore, Andrea Rivera, e dal disegnatore de il Manifesto, Mauro Biani, che proprio a lui dedicò una vignetta dopo i fatti di Torre Maura.

“State a fa’ leva sulla rabbia della gente per racimolare voti. ‘Sta cosa di anda’ sempre contro le minoranze a me nun me sta bene”. Con queste parole Simone aveva iniziato il suo attacco durante la manifestazione di Casapound a Torre Maura, a Roma, per l’arrivo di alcuni nomadi in un centro della zona.

In un video che diventò subito virale, il ragazzo parlò con Mauro Antonini, uno dei dirigenti del movimento di estrema destra, spiegando che “quello che è successo è solo uno strumento per far sentire alle istituzioni che Torre Maura è in una situazione di degrado. Per me il problema è se mi svaligiano casa, non se lo fa un rom. Questa cosa di andare sempre contro le minoranze a me non mi sta bene”.

“Nessuno deve essere lasciato indietro, né italiani, né rom”. Ti sembrano una minoranza i rom in Italia? Gli chiede Antonini. “Mi pare proprio di sì – risponde-, siamo 60 milioni”. Simone poi spiegò di non avere “fazioni politiche”. “Io so’ de Torre Maura, che è diverso”. Evviva Simone!

 

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