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Lituania nel mirino della Russia: partito di Putin deposita legge contro sua indipendenza

Dopo l’Ucraina Vladimir Putin vuole prendersi anche la Lituania? Il presidente del piccolo Paese baltico Gitanas Nausėda aveva lanciato l’allarme già qualche tempo fa: “L’Ucraina non è il solo obiettivo della Russia”. Nessuno gli aveva dato troppo retta. Ma, ora che un deputato del partito di Putin, Russia Unita, ha presentato alla Duma un disegno di legge contro l’indipendenza della Lituania dall’Urss proclamata nel 1991, i timori del presidente lituano sembrano improvvisamente materializzarsi.

Lituania nel mirino di Putin

Una situazione potenzialmente esplosiva, visto che la Lituania, oltre a far parte dell’Unione europea, è anche membro della Nato, con un campo di addestramento a Parabrade, a circa 60 km dalla capitale Vilnius. E dove negli ultimi mesi è stata rinforzata la presenza di soldati dell’Alleanza atlantica.

A presentare il disegno di legge anti lituano, come appena accennato, è stato il deputato di Russia Unita, Yevgeny Fyodorov. Il testo ha lo scopo di annullare la risoluzione del Consiglio di Stato dell’Urss “sul riconoscimento dell’indipendenza della Repubblica di Lituania”. Ddl già presente nella banca dati della Duma e quindi consultabile. Nel testo si legge che quella risoluzione del 1991 fosse “illegale” perché adottata da un organo “incostituzionale in violazione di alcuni articoli della costituzione sovietica”.

Fyodorov spiega inoltre che in Lituania non si è tenuto “alcun referendum sulla secessione dall’URSS” e non è stato fissato “alcun periodo transitorio per risolvere questioni controverse”. Il parlamentare putiniano precisa inoltre che nella Costituzione russa è presente l’articolo 67.1 secondo cui “la Federazione Russa è il successore legale dell’URSS sul suo territorio”. Nel marzo del 1991, poi, in Russia si è tenuto un referendum in cui la maggioranza dei cittadini ha votato per la conservazione dell’URSS, conclude il deputato russo.

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