Ray Kroc, tra controversie e grandi capacità imprenditoriali. Potremmo descrivere così la biografia di Raymond Albert “Ray” Kroc, il fondatore della McDonald’S Corporation nonché l’imprenditore che ha visto in quel piccolo fast-food di San Bernardino la possibilità di un successo globale. Deceduto nel 1984, Ray Kroc è tornato a far parlare di sé quando, nel 2016, il regista John Lee Hancock ha presentato al grande pubblico il film “The Founder”, pellicola che racconta la nascita della catena di fast food più celebre del mondo.
Ray Kroc: biografia e il “prima McDonald’s”
Albert “Ray” Kroc nasce nel 1902 nell’Illinois, in una cittadina non troppo distante dalla più celebre Chicago da genitori di origine Ceca. Trascorre la sua infanzia a Oak Park, luogo natale, vedendo suo padre arricchirsi negli anni ’20 speculando sulla terra: nel 1929, a causa del crollo del mercato azionario, la famiglia perse quasi tutta la propria ricchezza.
La carriera lavorativa di Ray Kroc inizia a soli 15 anni quando, mentendo proprio sull’età, riesce a diventare autista di ambulanze della Croce Rossa durante la Prima Guerra Mondiale. In quella stessa compagnia conobbe anche un altro ragazzo incline a mentire sulla sua età, lo stesso che anni dopo sarebbe diventato uno degli imprenditori più celebri del mondo: Walt Disney.
L’incontro con i fratelli McDonald
Nel 1954, nonostante il periodo di grave crisi che stava investendo la Prince Castle, Ray Kroc vide arrivare un ordine di ben 8 Multi-Mixer da Richard and Maurice McDonald, destinati al loro locale a San Bernardino. Quando andò a fargli visita, Kroc capì che l’idea dei due fratelli si sarebbe potuta trasformare presto in un enorme progetto imprenditoriale, da esportare in tutta la nazione e anche fuori.
L’idea dei fratelli McDonald era quella di applicare il concetto della catena di montaggio al loro piccolo locale, ridimensionato nel menu dal momento che i ricavi – dal 1940 – derivavano quasi esclusivamente dagli hamburger. Nel nuovo McDonald’s si mangiavano solamente hamburger, frullati, patate fritte e bibite. Non solo: l’idea era quella di eliminare code interminabili e lunghi tempi di attesa, grazie all’adozione di macchinari e schemi logistici adatti a creare un ambiente più “fast”. Nacque quindi il primo vero e proprio “fast-food”.