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Recovery Fund, Renzi contro Conte: “Rottura? Temo di sì”

Ancora stallo sul Recovery Fund, in un crescendo di tensioni che stanno mettendo a serio rischio la tenuta del governo. Saltato il Consiglio dei ministri previsto per le prossime ore, dopo che nonostante le trattative notturne non si era trovata un’intesa tra le forze giallorosse. E con Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che dopo aver posto il veto sull’idea di una task force per gestire le risorse in arrivo dall’Ue tanto cara a Conte, ora rincara la dose, puntando il dito contro il premier.

“La struttura di Conte pensa a moltiplicare le poltrone – ha detto Renzi al Tg2 – ma non va a dare una mano ai disoccupati, ai negozi chiusi a chi soffre. Se le cose rimangono come sono voteremo contro. Per noi un ideale vale più di una poltrona. Circa il rischio di una rottura, spero proprio di no, ma temo di sì”.Poi, ecco arrivare l’attacco al premier: “Insistere su una misura che sostituisce il governo con una Task force, la seduta del Parlamento con una diretta su Facebook e che addirittura pretende di sostituire i servizi segreti con una fondazione privata voluta dal premier significa una follia. Noi abbiamo mandato Salvini per non dargli i pieni poteri, ma non è che li diamo a Conte”.Una riunione, quella che si è tenuta nella notte, con toni accesi e a tratti molto tesa, che non ha portato a una intesa, in particolare con Italia Viva, sulle norme per la gestione degli oltre 200 miliardi di fondi europei per la ricostruzione post-Covid. Tra i punti più contestati, i poteri in deroga della task force (guidata da 6 manager e formata da 100 tecnici), considerati da Iv ma anche Pd e 5S, esorbitanti e non sottoposti ad alcuna verifica da parte dell’esecutivo.
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