Un’assunzione per chiamata diretta, quella dell’ex compagna del ministro Matteo Salvini, finita in Regione Lombardia con un contratto, in quella stessa Regione guidata dal leghista ed ex capo del Carroccio, Roberto Maroni. Giulia Martinelli, alla quale il vicepremier era legato prima di Elisa Isoardi, è entrata infatti nello staff dell’assessore al welfare Maria Cristina Cantù, quella che propose di assegnare i fondi regionali a sostegno della maternità solo a chi risiede in Lombardia da cinque anni spiegando la decisione con un lapidario: “Oggi ne vanno troppi agli extracomunitari”.
“Martinelli ha incassato, pur avendo già chiesto l’aspettativa alla Asl – dove ha vinto un concorso e lavora come avvocato – e ha cominciato a collaborare con la Cantù. Senza un incarico ufficiale. Che però è arrivato a giugno: un contratto in forma di incarico fiduciario per una cifra al momento di circa 70 mila euro l’anno. Il doppio di quanto percepiva alla Asl. Il contratto non è ancora stato ufficializzato. ‘Sappiamo che lavora qui, la vediamo da settimane ogni giorno eppure nessuno ha il coraggio di mettere la faccia su questa nomina’ afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Dario Violi”.
“Quello dell’ex compagna di Salvini non è ‘l’unico caso di incarico dubbio’: ci sono anche i fedelissimi del segretario del Carroccio Lucio Brignoli ed Eugenio Zoffili, coordinatore federale e nazionale lombardo del movimento giovani padani, entrambi sbarcati nel Palazzo Lombardia. Zoffili alla dirigenza dello staff dell’assessore Simona Bordonali, Brignoli in quella di Claudia Maria Terzi. Tanto per rimanere alla Lega. In Forza Italia la bandiera è tenuta alta dall’assessore all’istruzione Valentina Aprea: suo figlio Stefano Spennati, finita l’esperienza in Europa come assistente parlamentare di Lara Comi, è diventato dirigente della Regione Lombardia presso la sede di Bruxelles”.Il piano della Lega: un condono sulle cassette fiscali