Il punto di non ritorno pare ormai superato, il vento della scissione troppo forte per poter essere fermato. Il Pd va incontro all’ennesima scissione, quella che vedrà stavolta Renzi e i suoi fedelissimi armarsi di bagagli per lasciare la loro casa dem e andare a vivere tra le mura di un nuovo soggetto politico. Con tanto di gruppi già pronti in Parlamento, sia alla Camera che al Senato. 
I renziani sostengono che, in questo modo, verrebbe sgombrato il campo da ogni equivoco: i nuovi gruppi non nascono contro l’esecutivo in carica, ma a suo sostegno. I nuovi gruppi parlamentari sarebbero un passaggio propedeutico per la “separazione consensuale” dal Pd di Nicola Zingaretti. Con il battesimo del nuovo partito di Renzi che dovrebbe avvenire sul palco per eccellenza, quello della Leopolda, il 18 ottobre.
I fedelissimi dell’ex premier parlano di un soggetto che nascerà già con ossa robuste, non un piccolo partito insignificante dal punto di vista elettorale. Pronto ad accogliere, forse, anche qualche scontento della galassia azzurra di Forza Italia. Il gruppo della Camera dovrebbe contare una ventina di deputati, guidati dal fedelissimo renziano Luigi Marattin. La ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova diventerebbe il capo delegazione nel governo, mettendosi accanto quindi a Dario Franceschini e Luigi Di Maio. A coordinare il nuovo partito ci dovrebbe pensare infine Ettore Rosato. Truppe meno nutrite in Senato, con i fuorisciti dal Pd che potrebbe finire direttamente al Misto.Affitto negato ai meridionali, arrivano le scuse: “Non sono razzista né salviniana”