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Renzi lancia la sfida: “Eleggiamo un presidente della Repubblica europeista”

Sale sul palco tra gli applausi, Matteo Renzi. Districandosi tra battute, programmi, freccciatine. “Il prossimo anno dicono che forse non la facciamo più la Leopolda. Continueremo a farla ma non potremo fare un abuso edilizi per allargarla. Popolo della Leopolda, non avere paura: quando uno fa una canzona dopo una scissione fa una canzone molto migliore di quelle fatte prima,  come è accaduto a Tommaso Paradiso, e quando uno fa un partito dopo una scissione gli viene molto meglio di prima”.

Un lungo show, quello dell’ex premier: “Siamo pronti a guardare al futuro recuperando la speranza. la Leopolda è quel luogo in cui da 10 anni si viene a prendere un pieno di esperienze e di energia. Si viene a credere che il futuro sia soltanto di demagoghi e populisti che vivono di slogan. Abbiamo fatto degli errori. Si impara sbagliando diceva Philip Roth. Ma quello che non è successo alla Leopolda è fare errori per qualunquismo”. Pesante l’affondo contro Salvini: “Il disegno di Salvini aveva come obiettivo il Colle. Quello che chiamano imbroglio di palazzo per noi ha un nome: si chiama democrazia parlamentare”. Poi sul presidente della Repubblica: “Il ruolo del Quirinale è un ruolo chiave. Se rimane questa legislatura in vita il presidente che ci accompagnerà fino al 2029 sarà espressione di forze politiche che credono nell’Europa, non mettono in discussione l’euro, non affollano le piazze circondati da Casapound, che mette in discussione valori costituzionali e la memoria condivisa”.Sull’alleanza con i 5 Stelle il giudizio è netto: “Non faremo un’alleanza strutturale con loro, non è il nostro mondo”. Porte aperte invece a chi è rimasto nel Pd: “Io non so se quelli che sono rimasti nel Pd rientreranno, noi intanto partiamo. Noi andiamo, e se vogliono venire avranno sempre le porte aperte ma i tentennamenti di qualcuno non possono bloccare una carovana che ha voglia di correre”.

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