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“Stasera Renzi ritira i ministri”. È scattata l’ora X. Si apre la crisi di governo

Dopo i festeggiamenti per il compleanno (46 anni) a Firenze, Matteo Renzi è già tornato a Roma. Oggi, 12 dicembre, secondo molti rumor, è pronto a staccare la spina. Secondo quanto anticipa il Corriere, a chi gli ha chiesto quando Italia Viva ritirerà la sua delegazione al governo, Renzi ha risposto con un laconico: “Martedì sera”. Ed eccoci, dunque. Dopo che il Consiglio dei ministri avrà varato il Recovery plan, ci sarà la mossa. L’ex premier infatti non ha intenzione alcuna di passare per colui che rallenta la corsa italiana ai fondi europei: “Io — ha spiegato ieri ai suoi — non voglio bloccare niente. Capisco che qualcuno vorrebbe farmi fare la figura dell’irresponsabile, ma si sbaglia di grosso. Quando arriverà il testo lo valuteremo e decideremo se astenerci o votare a favore in Consiglio dei ministri, perché prima di tutto viene l’interesse del Paese, ma subito dopo faremo quello che dobbiamo fare”.

Ossia staccare la spina al governo. Quella è l’ultima mossa e non è detto che, come inizialmente previsto, Renzi decida di metterla in atto veramente oggi o se preferirà aspettare domani. “Se la giocherà al momento opportuno”, dicono i suoi. Cioè dopo aver visto le carte degli altri. Quelle di Giuseppe Conte, soprattutto. Ieri gli hanno riferito che il presidente del Consiglio va dicendo ai partner di governo che “tanto Renzi il Recovery deve votarlo per forza” e la cosa non gli ha fatto fare i salti di gioia. “Comunque questa settimana si chiude la partita”, ha fatto sapere Renzi ai suoi per allertarli e prepararli alla battaglia che si aprirà subito dopo.

Le pressioni sull’ex premier in queste ore sono molte: “Mi hanno offerto di fare il ministro degli Esteri”, sorride il leader di Italia viva. E aggiunge: “Ma ovviamente gli ho detto di no, perché non mi interessano le poltrone, anche se non lo hanno capito. Di me, per la verità, non hanno compreso niente, pensano che poi mi tirerò indietro, però non è così”. Ancora ieri le diplomazie erano al lavoro per convincere Renzi ad aspettare una ventina di giorni prima di staccare la spina, quelli che servono per approvare il Recovery plan anche in Parlamento oltre che in Consiglio dei ministri. “Ma chi ha parlato con l’ex presidente del Consiglio in questi giorni lo ha sentito molto determinato”.

Ma è la partita che si aprirà dopo è la più delicata. “Renzi alla fine potrebbe anche accettare il Conte ter, perché potrebbe considerarlo un suo successo, giacché l’attuale premier dovrebbe recarsi al Colle e dimettersi, proprio come chiede Italia Viva. Però Renzi vuole che si apra una crisi formale. Come ha spiegato domenica al capo delegazione del Partito democratico Dario Franceschini”. Spiffera uno dei parlamentari più vicini al leader di Italia viva: “Fino all’ultimo minuto utile Matteo farà di tutto per cambiare il premier, perché Conte non è all’altezza della fase drammatica e difficile che stiamo vivendo”.

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