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Quirinale, il centrodestra sceglie Casellati, Pd infuriato: “Con lei si va al voto”

Il centrodestra rompe gli indugi e indica Maria Elisabetta Alberti Casellati come candidata ufficiale della coalizione nella quinta votazione per il Quirinale. La decisione dirompente, preannunciata già nella serata di ieri a margine del vertice del centrodestra, fa scattare immediatamente l’allarme dalle parti del centrosinistra. Il Pd in modo particolare minaccia di far saltare il governo Draghi se gli avversari dovessero riuscire a portare la Casellati alla presidenza della Repubblica.

Casellati candidata del centrodestra al Quirinale

Mancano pochi minuti alle 10 del mattino di giovedì 28 gennaio, quando fonti del centrodestra fanno trapelare che la decisione di puntare tutto sulla Casellati al Colle è stata ormai presa. “Noi vogliamo trovare delle soluzioni condivise. Casellati? Adesso abbiamo una riunione del centrodestra, si deciderà il da farsi. Dove prendere i voti? Sono tanti i grandi elettori”, aveva avvertito il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani.

L’intenzione del centrodestra di convergere sul nome della Casellati viene poi confermata anche dal segretario dell’Udc Lorenzo Cesa e da altre fonti ufficiali. A questo punto al Pd, che aveva implorato di non procedere su questa strada, saltano i nervi. “La posizione scelta dal centrodestra ci sembra molto pericolosa per la tenuta delle istituzioni, molto pericolosa”, protesta il senatore Dem Andrea Marcucci.

“Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato – afferma il segretario Enrico Letta in un tweet  – insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto”. Ora il Pd sta pensando come reagire a questa mossa. Tre le ipotesi in campo: abbandonare l’aula di Montecitorio al momento del voto, votare scheda bianca o proporre un nome alternativo. Ad ogni modo, se la Casellati dovesse farcela grazie ai voti di franchi tiratori sparsi, il rischio di una caduta del governo è altissimo.

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