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Lo ha rifatto: Di Maio ha riunito alla Farnesina il team economico. Sgarbo a Gualtieri e Conte

Lo ha rifatto. In nemmeno una settimana, due riunioni alla Farnesina che suonano come un affronto a Conte. Di Maio sembra non voler smettere i panni di vicepremier, come era nel precedente governo, e convoca nel suo ministero una riunione con la squadra economica del Movimento 5 stelle in vista dell’Ecofin e dell’Eurogruppo. Una riunione, come quella di qualche giorno fa con i ministri M5S, che marca di fatto un’altra invasione di campo. Proprio come faceva Salvini nel Conte 1.

Qui il dato interessante è anche un altro: i due appuntamenti e le relative materie sono di competenza del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, e ovviamente non di Di Maio che sta agli esteri. La necessità è dunque politica e d’immagine.

Politica per provare a piazzare i 5 stelle in una posizione di rilievo nel neo governo con il Pd. Per dire, insomma, che il Movimento ha la barra del comando. Personale perché il capo politico del Movimento soffre, e non poco, per essere “solo” il ministro degli Esteri. A metà pomeriggio fonti del Movimento rivelano lo svolgimento della riunione alla Farnesina tra Di Maio e il team economico pentastellato. Ordine del giorno: preparazione all’Ecofin e all’Eurogruppo in programma alla fine della settimana a Helsinki.

In passato queste riunioni passavano in sordina. Ora, invece, queste riunioni assumono i contorni di tavoli decisionali, quando invece sono preparatorie a ulteriori incontri preparatori, come quello che tradizionalmente si tiene tra il premier, il ministro dell’Economia e quello degli Esteri.

Il segnale di Di Maio, assicurano i suoi, non va letto in una chiave di mancato rispetto nei confronti di Gualtieri, fresco di nomina al Tesoro e rappresentante dell’Italia agli incontri tra i ministri dell’Economia e delle Finanze. Perché in tanti, dentro al Movimento, apprezzano Gualtieri e si dicono fiduciosi che sarà più facile lavorare con un ministro dell’Economia politico, ritenuto capace di coniugare le esigenze del tecnico con quelle della politica.

Ma anche se dai pentastellati viene negata la volontà di contrapporsi al lavoro di Gualtieri, il dato che offre la campagna iper comunicativa di Di Maio è altrettanto inequivocabile. Così si generano sovrapposizioni che rischiano di alimentare malumori nei confronti di chi si potrebbe sentire scavalcato. Una storia già rivista, insomma…

 

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