Primavalle, a Roma, sembra una zona di guerra salviniana. Cinquanta camionette, un elicottero, centinaia di agenti in assetto antisommossa per sgomberare 300 persone, tra cui 80 minori. Dopo sette ore di assedio, fallito il blitz notturno, cominciano le trattative per trovare delle soluzioni alternative, ma la prova di forza ancora non è esclusa. La situazione attorno al palazzo occupato di via Cardinal Capranica è surreale. Una zona rossa interdetta all’ingresso dei giornalisti, molti dei quali si trovano però già da ore oltre le barricate erette con materiale di fortuna dagli occupanti.
Ci sono anche i consiglieri regionali Marta Bonafoni (che ha documentato tutto su Facebook) e Alessandro Capriccioli giunti a tentare una trattativa. Dentro l’ex scuola Don Bosco di Primavalle circa 300 persone, 70 famiglie con un ottantina di minori presenti, attendono con ansia che la situazione si sblocchi.
Poi sono arrivati alcuni rappresentanti del gabinetto della sindaca Virginia Raggi e l’assessora al Sociale Laura Baldassarre. Al momento la trattativa è a uno stallo e una prova di forza è tutt’altro che scongiurata: gli occupanti chiedono soluzioni alternative per tutti, il passaggio da casa a casa e nessuno smembramento i nuclei familiari.
L’assessora Baldassarre si è recata di persona a spiegare le proposte della Sala Operativa Sociale di Roma Capitale, che sono state rifiutate per il momento: case famiglia e centri di accoglienza. Ma che soluzioni alternative ancora non ce ne fossero era già noto già dagli scorsi giorni, quando Regione Lazio e Roma Capitale avevano comunicato al prefetto Gerarda Pantaleone di essere contrari a qualsiasi intervento di forza.
Avevano però chiesto il tempo necessario per approntare soluzioni per tutti. Ma giovedì al tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza si è imposta la linea dura voluta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, e il blitz notturno si è trasformato in una logorante guerra di posizione.
Centinaia le persone giunte da tutta Roma a portare la loro solidarietà, tenuta a distanza dall’imbocco della strada che porta all’occupazione da blindati e cordoni di forze dell’ordine. Un’altra occasione sfruttata da Salvini per dare prova di un clima di terrore.
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