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Roma, il comune cancella la storica scritta “Vota Garibaldi”: scambiata per atto vandalico

L’ignoranza al potere crea danni. L’ultimo, a Roma. Dove è stata cancellata la storica scritta “Vota Garibaldi, lista numero 1”, a via Basilio Brollo a Garbatella, quartiere sud di Roma. È stata infatti cancellata dal decoro urbano del Comune di Roma perché scambiata per un graffito vandalico. Si trattava quasi di un monumento per il quartiere, la scritta faceva infatti riferimento alle elezioni politiche italiane del 1948, quando Partito Comunista Italiano e Partito Socialista Italiano si presentarono in una lista unica, denominata Fronte Democratico Popolare, avente come simbolo il volto di Garibaldi.

Il presidente del VIII Municipio, Amedeo Ciaccheri, ha detto che “si tratta di un’azione di una superficialità incredibile. Come hanno fatto a sbagliarsi? C’era anche una targa commemorativa per segnalarne l’importanza. È in corso un’anestetizzazione della memoria storica. Quella scritta è stata fatta 71 anni fa e non era mai stata toccata da nessuno. Adesso chiederemo il restauro immediato dell’opera, ma non sappiamo se potrà essere recuperata”.

A destra della scritta che è stata coperta c’è in bella vista una targa commemorativa. La scritta del secondo dopoguerra era tra le testimonianze murarie più vecchie della città, quasi un “reperto archeologico”. L’Italia in quel periodo si preparava alle elezioni del primo parlamento della neo Repubblica. L’opera, probabilmente fatta da un militante della coalizione, ha resistito a pioggia, neve e grandine. Non è stata mai cancellata, anzi, qualche anno fa, nel 2014, è stata addirittura restaurata.

“Qua si gioca la credibilità della sindaca Raggi: come si rapporta alla storia dei suoi territori? Qui nel Municipio abbiamo emergenze molto più gravi da risolvere, come due strade chiuse da mesi o i rifiuti. Perché non viene a farsi un giretto invece di cancellare un importante pezzo di storia?”, ha continuato Amedeo Ciaccheri.

I cittadini del territorio si dicono “indignati” perché “le nuove generazioni di Garbatella non potranno conoscere la storia delle prime elezioni dopo la Seconda Guerra Mondiale per colpa del Comune di Roma”. Era uno dei pochi esemplari rimasto nella Capitale. Adesso è stato ricoperto brutalmente da una vernice giallina.

Anzi, verrebbe da dire: da una vernice grillina. Ma a questo punto si spera quasi che sia stata veramente una svista, un atto di ignoranza conclamata. Se ci fosse dietro una volontà precisa, invece, il fatto avrebbe una gravità davvero intollerabile.

 

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