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Dalle Cinque Stelle alle stalle: la caduta di Casalino, in rottura con Conte e sempre meno amato nel Movimento

Dalle stelle alle stalle, o quasi. Non è sicuramente un periodo d’oro per Rocco Casalino, portavoce
del premier Giuseppe Conte e dipinto dagli addetti ai lavori e dalla stampa come il vero e proprio dominus della comunicazione a Cinque Stelle. Potente, potentissimo. E però caduto in disgrazia dopo le ultime polemiche, in primis quella con il ministero dell’Economia con tanto di “minaccia” ai tecnici del Mef. Parole che avevano scatenato la dura reazione di Tria (“Non desidero commentare volgarità e minacce contro funzionari dello Stato”) e costretto gli esponenti del Movimento a fare un passo indietro e gettare di corsa benzina sul fuoco, onde evitare l’ennesima impennata di tensione in un momento già delicato per l’esecutivo gialloverde.

Conte si era premurato di confermare subito la fiducia a Casalino, per non far nascere un caso. Ma tra il premier e il suo portavoce le cose sono cambiate negli ultimi giorni, e parecchio. A confermare le voci di un raffreddamento nei rapporti tra i due è il Giornale, che scrive di un inquilino di Palazzo Chigi che vorrebbe una comunicazione diversa, meno brutale. E che avrebbe così chiesto a Rocco di rendersi meno invadente, di iniziare a nascondere di più la sua presenza. Il tutto anche perché infastidito da una serie di battute iniziate a circolare sui social e che vorrebbero Conte come megafono di Casalino e non viceversa. L’idillio si è rotto, insomma, e dell’ex Grande Fratello si sente parlare sempre meno, con le apparizioni in pubblico a loro volta diminuite di botto. Per Casalino è scattata una sorta di “quarantena” e tutto sommato poteva andare peggio. Conte avrebbe infatti espresso la volontà di cercarsi un nuovo portavoce, considerando ormai troppo compromesso quello attuale. Il Movimento ha spinto affinché le cose rimanessero così, senza rivoluzione. Sfida soltanto rimandata? Fonti interne ai Cinque Stelle spiegano che, per ora, la pace pare fatta. Ma un altro passo falso di Rocco, non più onnipotente, avrebbe un costo altissimo.

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